ALESSANDRO VANNETTI
Cronaca

Baby vandali al parcheggio. Cinque under 14 in azione. I genitori pagano i danni

Colle Val d’Elsa, denunciato un maggiorenne, gli altri hanno tra dodici e quattordici anni. Convocati in Comune con le famiglie, che risarciranno.

Individuati grazie alle telecamere di sorveglianza gli autori degli atti vandalici

Individuati grazie alle telecamere di sorveglianza gli autori degli atti vandalici

Responsabilità giudiziaria e senso di responsabilità. Alla prima ci penserà un giudice, il secondo si è già manifestato. Gli ultimi sviluppi della vicenda dei vandalismi perpetrati nel parcheggio sotterraneo di Colle ai danni della struttura, delle sue attrezzature e di alcune auto parcheggiate per la notte, mostrano entrambe le facce di una stessa medaglia.

La prima è quella di un giovane appena maggiorenne, che le riprese delle telecamere di sicurezza e le indagini della polizia municipale hanno identificato con chiarezza, che per la sua bravata notturna è stato denunciato a piede libero all’autorità giudiziaria ed è ora in attesa della convocazione del processo. Non è, comunque, il solo autore dei danneggiamenti avvenuti fra luglio e agosto scorsi, che hanno suscitato allarme e reazioni in città, sfociati nella costituzione di un gruppo di iniziativa popolare, ‘ParkArnolfo’, per denunciare la recrudescenza del fenomeno e sollecitare le autorità ad interventi più decisi.

Con lui, anch’essi individuati con chiarezza dalla municipale vagliando fotogramma per fotogramma le immagini delle videocamere, hanno agito altri cinque giovani: giovanissimi, anzi, perché hanno tutti fra i 12 e i 14 anni e per la legge non sono imputabili, non sono stati denunciati e non subiranno nessuna conseguenza giudiziaria per i loro gesti.

Non sono stati, però, neppure perdonati e qui entra in gioco il senso di responsabilità delle loro famiglie.

Dopo l’individuazione, infatti, tutti sono stati convocati in Comune insieme ai loro genitori, che avranno sicuramente adottato nei confronti dei figli ‘scapestrati’ tutte le punizioni familiari ritenute opportune: mamme e babbi, però, hanno fatto di più e, senza dubitare della veridicità dell’identificazione della piemme, si sono detti disponibili a rifondere i danni che i loro ragazzi hanno provocato con l’uso sconsiderato degli estintori a polvere, con i quali avevano danneggiato la struttura e immobilizzato alcune delle auto presenti nel parcheggio, costringendo i proprietari a costose riparazioni oltre a far rimuovere le macchine da un carro attrezzi.

Un gesto volontario, bello e importante, ma, soprattutto, significativo e di esempio per tutte quelle famiglie che non intendono farsi carico delle responsabilità per le azioni dei figli minorenni, pur attribuite loro anche dalla legge sia in sede civile che penale.