Avi.Coop, operai sotto la Prefettura. Il 5 giugno il tavolo in Regione

Fabiani, consigliere del presidente Giani per le crisi, fissa l’incontro con azienda, sindacati e istituzioni

Avi.Coop, operai sotto la Prefettura. Il 5 giugno il tavolo in Regione

Avi.Coop, operai sotto la Prefettura. Il 5 giugno il tavolo in Regione

Vertenza Avi.Coop: disponibilità dell’azienda a confrontarsi con le istituzioni e le organizzazioni sindacali. Produce un primo risultato l’incontro di ieri mattina a Firenze, Palazzo Strozzi Sacrati, tra la Regione Toscana e il Gruppo industriale Amadori (a cui fa capo lo stabilimento di Monteriggioni). All’ordine del giorno, le questioni che interessano i circa 200 lavoratori, residenti principalmente nel circondario della Valdelsa, del polo produttivo Avi.Coop, società cooperativa agricola del Gruppo Amadori.

Il tavolo di monitoraggio coordinato da Valerio Fabiani, consigliere per il lavoro e le crisi aziendali del presidente della Regione Eugenio Giani, ha raccolto la disponibilità dell’azienda a incontrare sia le istituzioni che le organizzazioni sindacali. E’ emersa dunque nella circostanza la decisione di convocare il tavolo regionale in seduta plenaria mercoledì 5 giugno, sempre a Firenze a Palazzo Strozzi Sacrati.

In quell’occasione si ritroveranno in Regione le istituzioni locali (amministrazione comunale di Monteriggioni e Provincia di Siena), l’azienda e le organizzazioni sindacali per l’apertura del confronto. Nelle settimane passate le ore di sciopero, poi il presidio di ieri mattina davanti alla Prefettura di Siena da parte dei lavoratori (con le organizzazioni sindacali che invieranno all’autorità di Governo un documento con la descrizione delle attuali criticità) e adesso si registrano sia la disponibilità da parte del Gruppo Amadori, sia la data di un appuntamento istituzionale in Regione per la valutazione del quadro e per le decisioni in materia. A tale proposito, l’azienda "sta verificando la disponibilità nella data indicata, per chiedere eventualmente di calendarizzare l’incontro qualche giorno dopo".

Questo l’aggiornamento di ieri sera da parte del Gruppo Amadori, realtà leader nel comparto agroalimentare. Sulla base di quanto rilevato dalle organizzazioni sindacali, i dipendenti dello stabilimento di Monteriggioni, dal mese di marzo avevano iniziato a lavorare soltanto due-tre giorni (una operatività che adesso si è ulteriormente ristretta, come denunciano i sindacati), anziché cinque-sei. Tutto a causa, secondo quanto affermato tempo addietro, di una domanda di tacchini che nell’ultimo periodo avrebbe conosciuto una flessione. Adesso l’attesa di nuove risposte, dai tavoli istituzionali, per i lavoratori, per i nuclei familiari e per i sindacati che hanno formulato le loro richieste.

Paolo Bartalini