PAOLO BARTALINI
Cronaca

Avi.Coop, sale la rabbia. I sindaci Frosini e Fabio con i 200 licenziati: “Una delocalizzazione”

La tesi del vicepresidente della Regione Saccardi e di Fabiani, consigliere per le crisi aziendali: "Amadori chiude Monteriggioni a favore di Cesena". Durissime critiche della Cgil: "Un gruppo che ama solo il profitto"

I lavoratori di Avi.Coop di Monteriggioni, azienda del Gruppo Amadori

Monteriggioni (Siena), 15 giugno 2024 – “Il Comune di Monteriggioni è al fianco dei lavoratori Avi.Coop. Parteciperemo al presidio di Cesena alla sede del Gruppo Amadori del 20 giugno insieme con le organizzazioni sindacali Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil. Gli addetti hanno sempre lavorato senza risparmiarsi. Hanno diritto di essere trattati con rispetto e dignità". Andrea Frosini, sindaco di Monteriggioni, annuncia il sostegno dell’amministrazione all’iniziativa delle organizzazioni sindacali in risposta alla chiusura del polo produttivo di Monteriggioni e ai 200 licenziamenti.

Il Comune aveva già messo in agenda per giovedì prossimo la conferenza stampa di presentazione del cartellone di eventi estivi. L’appuntamento ora è posticipato a venerdì 21 proprio per la partecipazione di Frosini, al presidio: "Da parte del Comune di Monteriggioni, insieme a Regione e Provincia, era stata espressa una piena disponibilità verso un percorso di riconversione del sito produttivo. All’azienda era stato chiesto di mantenere i livelli occupazionali attuali e quelli salariali a piena produzione, per il tempo necessario a individuare tale percorso. Quanto deciso è da considerare un fatto grave".

Solidarietà anche dal sindaco di Siena: "A nome dell’amministrazione esprimo la massima solidarietà verso i 200 lavoratori costretti a restare senza lavoro dopo una vita dedicata a un’azienda di riferimento del territorio". E’ il messaggio del sindaco Nicoletta Fabio. "Questa decisione – prosegue – è contraria alle risultanze successive agli incontri istituzionali con azienda e sindacati e rappresenta una rottura con le stesse istituzioni, che si erano impegnate in un percorso di riconversione del sito produttivo, assieme ai lavoratori. Siamo vicini ai lavoratori e alle loro famiglie e garantiamo attenzione su questa dolorosa vicenda".

Dalla Regione, gli interventi dell’altra sera della vice presidente Stefania Saccardi e di Valerio Fabiani, consigliere per le crisi aziendali del presidente Giani. "La chiusura avrà ricadute negative sull’attività agricola di una parte importante della Toscana" spiega Saccardi. "La richiesta all’azienda – sottolinea Fabiani - era una misura di sostegno da avviare in parallelo a un percorso, auspicato anche da Comune e Provincia, per la continuità produttiva e occupazionale: esplorando anche nuove possibili soluzioni industriali, con la Regione pronta a dare il proprio supporto, ma con un impegno forte anche dell’azienda".

“La risposta purtroppo – concludono Fabiani e Saccardi - è stata una non disponibilità. Il tavolo e l’impegno a trovare una soluzione rimangono e chiederemo di parlare direttamente con i vertici del Gruppo". Fabiani avverte: "Con la chiusura di Monteriggioni si potenzierà probabilmente l’attività nello stabilimento di Cesena: di fatto una delocalizzazione, che la legge proibisce". Reazioni da tutte le sigle della Cgil: "Il capitalismo predatorio - osserva NIdiL Cgil - ci fa vedere la propria faccia. Amadori ‘gente che ama’, dicono negli spot, licenzia in tronco 200 persone che, tra l’altro, non godranno della cassa integrazione. Tutto normale se un’azienda con 1 ,7 miliardi di fatturato nel 2022 si comporti così? Dov’è finita la responsabilità sociale d’impresa?". FIlctem Cgil Siena "prende atto con indignazione della gravissima decisione del Gruppo Amadori di chiudere il sito e di licenziare circa 200 persone. Vista l’infelice decisione viene da dire che Amadori ama sì, ma solo il profitto".