"Attenti alla situazione della 429"

Il sindaco di San Gimignano Marrucci spiega: "Insieme ai colleghi fiorentini monitoriamo la vicenda"

Sotto le lente degli inquirenti i rifiuti tossici usati per un tratto della nuova 429

Sotto le lente degli inquirenti i rifiuti tossici usati per un tratto della nuova 429

di Marco Brogi

"Voglio esprimere innanzitutto fiducia nei confronti dell’attività degli inquirenti nella lotta alla criminalità organizzata anche in Toscana. Sulle notizie di reato circa l’utilizzo di materiali inappropriati anche nell’appalto della 429bis, seppur nel tratto che non tocca il territorio sangimignanese, è opportuno attendere l’esito delle indagini". Quelle 8mila tonnellate di rifiuti tossici che giacciono sotto un tratto della nuova 429, anche se invisibili, stanno facendo molto "rumore". Dopo il clamoroso blitz dei carabinieri e della Dda di Firenze che ha portato all’arresto di 23 persone per una serie di attività criminali e sollevato il coperchio sulle infiltrazioni della ‘ndrangheta" in Toscana e sulla sua mano nella realizzazione del v lotto della nuova 429 (quello che collega la rotatoria di Brusciana, nel Comune di Empoli, con quella di Dogana, nel Comune di Castelfiorentino), ieri è stata la giornata delle reazioni. In questo caso quella del sindaco di San Gimignano, Andrea Marrucci, che aggiunge: "Con i colleghi fiorentini monitoreremo l’evolversi della vicenda, per quanto di nostra competenza, per capire se ci siano delle conseguenze sulla salute dei cittadini e dei fruitori della strada. Mi preme, infine, rinnovare la massima fiducia nell’operato della Regione nella realizzazione della nuova SR 429". Un’opera, il v lotto, inaugurata il 29 luglio 2019, costata 12milioni e mezzo (fondi della Regione), e nel mirino della Dda e delle polemiche per quella montagna di rifiuti tossici smaltiti sotto l’asfalto grazie ai rapporti, secondo gli inquirenti, piuttosto stretti, tra Francesco Lerose, titolare dell’impianto di trattamento abusivo di materiali riciclati dai reflui e dai fanghi delle concerie di Santa Croce sull’Arno, e appartenenti alla cosca Gallace, che avrebbe preso il controllo del subappalto del movimento terra per la realizzazione del quinto lotto della nuova 429. Sulla delicata vicenda è intervenuta duramente anche la Fondazione Antonino Caponneto. "Le forze dell’ordine e la magistratura possono agire celermente come in questo caso, ma prevenire è compito delle classi dirigenti che in Toscana, purtroppo, hanno fallito- afferma il presidente Salvatore Calleri- Molte le conferme arrivate da questa operazione, tra cui quella che abbiamo una nostra terra dei fuochi, con lo sversamento di 8.000 tonnellate di rifiuti tossici".