REDAZIONE SIENA

Assunzioni alla Pam dopo le aperture ’local’

Dieci nuovi addetti, in attesa dei contratti natalizi, per il nuovo punto vendita in via Camollia a Siena. Il bis di Banchi di Sotto

Le dinamiche si sviluppano con più cautela, nel tempo della pandemia, ma i progetti di sviluppo e gli investimenti non si fermano. E così con qualche mese di ritardo sulla tabella di marcia nelle scorse settimane ha aperto il Pam local in via Camollia, il secondo in città dopo quello in Banchi di sotto. Doveva essere inaugurato ad aprile, nei locali dell’ex garage Bassi, i lavori erano conclusi da tempo, poi l’emergenza sanitaria ha suggerito il rinvio del battesimo per il nuovo supermercato di taglia contenuta, esteso sui 210 metri quadri della sala vendita.

L’azienda, nata in Veneto dove ha la base operativa, accanto alla grande distribuzione ha da tempo investito su una tipologia di esercizi commerciali modulata su un’esperienza inglese: spesa rapida, tutta self service, che guarda al residente ma anche al turista, ai lavoratori in pausa pranzo, agli studenti. Il secondo negozio di Siena è il decimo in Toscana: quattro sono a Firenze, uno a Lucca, Livorno, due a Pisa, dove presto arriverà anche il terzo. In totale sono 120 i Pam local in tutta Italia, basati su una filosofia di fondo anche fuori dalle metropoli dove questa tipologia di offerta si è sviluppata: l’obiettivo è sempre raddoppiare o triplicare l’insediamento iniziale, per garantire più efficienza e ottimizzare i costi. In via Camollia sono una decina i posti di lavoro creati, tra tempo pieno e parziale, anche se sul tema occupazione per questa come per tutte le imprese italiane (del mondo) grava la mannaia della pandemia: già per molte aziende i contratti a termine e gli stagionali sono saltati o comunque drasticamente ridotti, bisognerà capire cosa succederà quando sarà eliminato il blocco dei licenziamenti. Valutazioni che saranno legate alla propensione ai consumi degli italiani, ma anche ai flussi turistici che riguardano in particolare le città d’arte come Siena e in generale le località di vacanza. Basti pensare che via Camollia poteva tra l’altro godere del grande flusso di passaggi garantito dalla scala mobile da e per la stazione: un milione e mezzo di passaggi annuali complessivi, in era pre Covid, ora inevitabilmente ridotti con ripercussioni sulle attività commerciali. Anche per quel flusso ininterrotto di persone, negli ultimi anni la strada ha radicalmente cambiato il proprio volto, con un proliferare di attività di ristorazione che intercettano sia i residenti sia le persone di passaggio. Una concentrazione che peraltro è ora cristallizzata dal nuovo codice del commercio, approvato nell’ultimo consiglio comunale: via Camollia, come via dei Rossi, Pantaneto e via San Pietro, diventa zona 1 bis, equiparata alla zona 1 dove il numero delle licenze è contingentato. E quindi future aperture potranno essere legate solo a una contemporanea chiusura.

o.p.