Cultura etrusca sotto i riflettori. Il 2025 è un anno cruciale per questo tema in Toscana, e Castellina in Chianti si appresta ad esserne uno dei principali protagonisti. Il Museo Archeologico del Chianti ospiterà da domani al 6 gennaio 2026, la mostra "Archeologia salvata: i primi Etruschi a Fonterutoli". Primo evento delle celebrazioni per i 40 anni del ‘Progetto Etruschi’ ideato e organizzato dalla Regione Toscana nel 1985. Per ricordarlo nasce oggi il ‘Progetto Etruschi 85/25’, a cura della Regione insieme a Fondazione Musei Senesi e Amat, in collaborazione con Provincia e Segretariato Regionale per la Toscana del Ministero della Cultura, con il sostegno della Fondazione Monte dei Paschi. L’inaugurazione della mostra, prevista per le 18,45, sarà anticipata alle 18 dalla conferenza di Fabio Isman intitolata "L’arte e l’archeologia razziate". Esperto di traffici illeciti, Isman porterà il pubblico dentro una battaglia culturale che combatte da decenni: quella contro il saccheggio dell’arte antica, e contro gli scavi clandestini. La mostra è frutto di un recupero avvenuto a Castellina. I reperti esposti, in arrivo da scavi illeciti intercettati grazie al Gruppo Archeologico Salingolpe, presieduto da Antonella Bartalini, rappresentano i primi materiali restituiti al patrimonio collettivo. Alla fine del 2024, nei pressi di Fonterutoli, il Salingolpe ha individuato i segni di uno scavo clandestino. "Con la mostra allestita al Museo Archeologico del Chianti - afferma il sindaco di Castellina in Chianti, Giuseppe Stiaccini - si apre un nuovo orizzonte nella narrazione della presenza della civiltà etrusca nel nostro territorio".
Fabrizio Calabrese