
AMIATA
di Massimo Cherubini
Arsenico sulle acque delle sorgenti dell’Amiata. La notizia arriva da Roberto Barocci del Forum Ambientalista Grosseto- sulla scorta di alcuni rilievi contenuti nella relazione dello studio "InVetta". Dieci anni di indagini che hanno impegnato medici, personale sanitario, chiamati ad accertare se la geotermia in Amiata fosse nociva alle persone. La risposta è stata chiara: l’attività geotermica non ha correlazione con la salute dei residenti dei cittadini. Nello studio si evidenzia ciò che fino al 2010 ha prodotto la presenza, in quantità superiore a quella prevista dalla legge, l’arsenico nell’acqua potabile.
"Quello pubblicato dall’Agenzia regionale di sanità – si legge, nella nota di Roberto Barocci- è uno studio fatto su tutti i residenti nei comuni di Piancastagnaio, Abbadia San Salvatore, Arcidosso, Santa Fiora e Castel del Piano, indagati dal 1998 al 2019. Successivamente al 2000 - aggiunge in un punto successivo del suo intervento- le fonti del Fiora hanno fatto registrare un costante aumento di arsenico fino all’attuale valore, molto vicino al limite di legge, di 10 µgl". "Il problema - dice Roberto Renai presidente dell’acquedotto del Fiora- è superato da anni grazie alla installazione di impianti che abbattono la presenza di arsenico. Oggi i valori sono nettamente sotto i livelli di guardia stabiliti dalla legge".
Un problema risolto. Non la sua causa. Infatti la scienza ha da tempo stabilito che l’arsenico è presente nelle acque delle sorgenti esistenti in zone dove c’è stata tanta attività mercurifera. E, per un secolo, l’Amiata ne è stata altamente investita. Con tutti i pro e tutti i contro. A partire dai famosi ‘rosticci’ gli scarti del cinabro utilizzati per coprire strade sottosuoli di aree pubbliche. Con le piogge, specialmente quelle insistenti che ‘allagano’ le strade defluendo lentamente, possono infiltrarsi. Acque piovane che rischiano di finire, inquinate da mercurio, nella falde delle sorgenti.
"Un problema – dice Fabrizio Tondi sindaco di Abbadia San Salvatore – che oggi viene contenuto, ben sotto i livelli minimi di guardia, con i mezzi tecnologici che sono stati installati. Gli stessi dati contenuti nello studio ‘In Vetta’ sono dati storici. Oggi i parametri sanitari della nostra zona non presentano particolari criticità".