REDAZIONE SIENA

Apertura straordinaria per la Pinacoteca Nazionale Ma mancano ancora Cda e comitato scientifico

Il direttore Hémery: "Riunioni regolari con il collegio dei revisori, così riusciamo ad andare avanti comunque"

Apertura straordinaria per la Pinacoteca Nazionale Ma mancano ancora Cda e comitato scientifico

L’apertura straordinaria per il 25 Aprile si è tradotta anche per la Pinacoteca di Siena in una grande occasione. Senesi e turisti hanno visitato le sale del museo, che con il direttore Axel Hémery (foto) sta portando avanti un programma di iniziative per valorizzare la propria collezione d’arte. Da un anno, infatti, la Pinacoteca è un ente autonomo, il che le garantirebbe maggiore capacità organizzativa per le proprie attività, ma il percorso non si è ancora perfezionato, dal momento che delle strutture interne ne manca ancora una parte consistente. Nonostante il nuovo direttore, infatti, degli altri organi necessari c’è soltanto il collegio dei revisori, mentre mancano ancora sia il consiglio di amministrazione sia il comitato scientifico, che il ministero non ha ancora nominato. "C’è questa difficoltà – conferma Hemery – che sto cercando di risolvere. Ho deciso di fare impegni di spesa indispensabili, come quelli per le utenze, anche con l’aiuto del collegio dei revisori, con cui abbiamo regolari riunioni: abbiamo trovato il modo di andare avanti".

Potrebbe sembrare assurdo avere un organo di controllo per la spesa senza avere quello che decide la spesa, ma la situazione in cui si trova la Pinacoteca non è isolata. "Molti miei colleghi di enti che sono diventati autonomi in tempi recenti – spiega il direttore – si trovano in situazioni simili. Anche loro hanno affrontato delle difficoltà iniziali, ma poi hanno trovato il modo di lavorare. E anch’io, grazie ai miei collaboratori, non mi sento solo". L’incompletezza della struttura interna non ferma quindi le attività, come la Pinacoteca ha già dimostrato in occasione della sua prima acquisizione, un olio su tavola di Domenico Beccafumi raffigurante la Madonna con Bambino e San Giovannino, entrato a far parte della collezione pubblica per 500mila euro. E dal Pnrr dovrebbe poi arrivare un contributo di 2,7 milioni di euro. "Al momento – spiega Hemery – siamo solo all’inizio del percorso. Per ora si tratta di seguire gli adempimenti necessari a non perdere il contributo. Ma credo che presto avremo un cda che potrà occuparsene. Sono ottimista".

Riccardo Bruni