
Il sindaco di Abbadia San Salvatore ripercorre le ore drammatiche che hanno portato anche all’evacuazione delle abitazioni. "Molti cittadini hanno offerto ospitalità a chi era fuori di casa".
Il fuoco che, per un giorno intero, ha imperversato in trentacinque ettari di area della periferia di Abbadia San Salvatore, è stato vinto. Le perlustrazioni del territorio invaso dalle fiamme hanno escluso la presenza di focolai. L’incendio, nell’ultima riunioni dei responsabili di tutti i corpi e associazioni di volontariato intervenuti, è stato dichiarato ’domato’. Fino al tardo pomeriggio di ieri sono stati eseguiti accertamenti. Un attento sopralluogo nell’area investita dal fuoco non ancora ispezionata. Sono entrati in azione anche gli escavatori per creare dei tagliafuoco. Un grande lavoro sostenuto da tante persone.
"Un ringraziamento di cuore a tutti – dice il sindaco Niccolò Volpini – dai vigili del fuoco, ai carabinieri; dalla polizia municipale, ai volontari della Protezione civile e alle varie associazioni. Un ringraziamento ai tantissimi cittadini che hanno offerto ospitalità, aiuto, alle persone che, dopo un giorno fuori casa, hanno rischiato di non avere il loro letto dove dormire. Alla fine è stato deciso, in piena sicurezza, di far rientrare gli evacuati". Ora inizia la conta dei danni, a iniziare da quelli subiti dall’ambiente. Non ci sono stati feriti, non sono stati attaccati alberi importanti come i castagni, i pini. Alcuni casolari, che si trovano sotto la provinciale (rimasta chiusa per l’intera giornata) che collega Abbadia San Salvatore a Piancastagnaio sono stati lambiti dal fuoco. Ne hanno risentito degli animali, alcuni portati via, in un’altra stalla. Il fuoco non ha risparmiato diversi attrezzi agricoli, una vecchia roulotte parcheggiata, da una persona residente in un altro paesi, vicino ad un grosso casolare.
Il tema della conta dei danni, degli eventuali rimborsi, sarà trattato dagli amministratori comunali. C’è, infine, il discorso delle cause: accidentali o dolose. Anche su questo fronte è presto per dare una risposta. Di certo l’incendio si è sviluppato nella scarpata della provinciale. Siamo non distanti da ’Roccheto’ da ’Casa Fanano’. La prima, la più facile. Ipotesi è quella di una cicca di sigaretta gettata magari dal finestrino di un’auto in corsa. In quel tratto l’area pre boschiva era piena di ginestre, roghi secchi. Tutte cose che vanno a fuoco facilmente.
Sono stati proprio alcuni residenti in questi casolari a vedere il crescente fumo e a dare l’allarme. Ricordiamo che sono stati impegnati decine di vigili del fuoco, quattro elicotteri, due Canadair. E, come accennato, tanti volontari compresi quelli della Misericordia che si sono portati nelle zone limitrofi alle operazioni di spegnimento, pronti a intervenire nel caso di necessità .