C’è stato un momento a cui un paese intero batteva il cuore a mille. Era quando, dopo un tie-break che sembrava perso, una rimonta entusiasmante portava Luca Vanni a servire per il match. Ancora un punto, uno solo, e per la seconda volta consecutiva il Tc Sinalunga si sarebbe laureato campione d’Italia a squadre. Ma il tennis è lo "sport del diavolo" come sanno chi ci gioca o lo segue regolarmente. Il Ct Vela Messina quel tie-break lo ha poi vinto così come il super tie-break e il doppio decisivo, il settimo match di una sfida lunghissima iniziata la mattina e terminata all’ora di cena: la squadra siciliana al terzo tentativo vince lo scudetto. Resta un grande amaro in bocca per il Tc Sinalunga che si trovava avanti per 3-1 con i doppi, un punto di forza per i toscani, da giocare. Se lo scorso anno Torino è stata dolce, quest’anno ha un retrogusto amaro. I tifosi erano partiti all’alba in direzione del Circolo della Stampa Sporting per un nuovo sogno, conquistare il secondo scudetto, qualcosa di sensazionale per un circolo piccolo ma che si è fatto conoscere nel panorama nazionale grazie a competenza, entusiasmo e lungimiranza. Messina conquistava il primo punto con Melzer che batteva Serafini. Ma Vanni, Roca Batalla e Gigante facevano sognare sconfiggendo in due set, rispettivamente, Giorgio Tabacco, Fausto Tabacco e Ocleppo. L’impresa era sempre più vicina. Ma il primo doppio va ad i siciliani al super tie-break (il Tc Sinalunga aveva schierato Bracciali-Serafini) così come il secondo con Vanni-Gigante ad un centimetro dall’impresa. Nel match decisivo Sinalunga schiera Vanni-Serafini ma i fratelli Tabacco dopo aver vinto il doppio che ha tenuto in vita il Ct Vela Messina diventano gli eroi di giornata trionfando nell’ultimo atto (64 76). Il Tc Sinalunga è vicecampione d’Italia, un risultato comunque bellissimo. "L’obiettivo è non sfigurare", aveva detto il presidente Marzio Bernardini prima dell’inizio della Serie A1 di quest’anno. E invece ha stupito. Ma ricordiamo anche le parole di uno dei capitani, Diego Alvarez, che alla vigilia della finale dello scorso anno sottolineò come Sinalunga aveva le possibilità di tornarci a Torino, e così è stato. E il futuro? Ci sono tanti ragazzi di talento da cui ripartire anche se la Serie A1 è un impegno importante per un circolo piccolo. Un altro "scudetto" è comunque già in casa e sono i giovani che stanno crescendo in quei campi in terra rossa, molti dei quali sono tra i migliori in Toscana distinguendosi anche a livello nazionale. Un patrimonio di cui andare fieri e una dimostrazione di saper fare tennis ad alti livelli oltre che di una crescita graduale ma continua.
Luca Stefanucci