
Tocco magico. Abbracciava le persone e con una tecnica imbattibile rubava loro l’oro. Persino un costoso rolex del valore di alcune migliaia di euro che aveva fatto sparire dal polso di un senese in piazza Amendola. L’abilissima ladra – che sfruttava la sua avvenenza e le capacità ‘interpretative’ – è arrivata ieri mattina in tribunale perché è arrivato il momento del processo. Cinque i casi di cui deve rispondere: 4 gli uomini beffati, più una donna.
Ma il dibattimento non è stato come al solito a porte aperte ma chiuse perché nell’udienza di ieri mattina si è svolta la ricognizione personale che era stata chiesta dal suo difensore Massimo Rossi ed accordata dal giudice Ottavio Mosti. Ecco perché sono state fatte entrare nell’aula al primo piano, tre volte, l’imputata – bionda, esile e carina, capelli raccolti in una coda – ed altre due donne. Anch’esse della stessa età e con alcune caratteristiche fisiche simili a quelle della romena accusata dei furti. Sono entrate una prima volta in aula insieme per sottoporsi al riconoscimento di un anziano alleggerito del Rolex. Quindi sono uscite, è toccato ad una signora a cui era stata portata via la catenina d’oro dal collo a Castellina Scalo. Denunciò ai carabinieri di Monteriggioni che mentre era andata a gettare via la spazzatura e sistemava i fiori davanti a casa si era presentata una ragazza che, con la scusa di chiedere lavoro e sostegno, l’aveva abbracciata venendo respinta ma la collana era sparita. L’ultima volta che le tre donne sono entrate ieri in aula sul banco dei testimoni c’era un uomo, assistito dall’avvocato Domenico Carello attraverso cui si è costituito parte civile. Anche a lui la giovane donna aveva abilmente portato via un Rolex. Si è avvicinato per osservarle tutte da vicino, dicendo che probabilmente era l’imputata. Ma non ne aveva la certezza assoluta.
C’è un altro aspetto emerso: il colore degli occhi. Nelle denunce si parla di castano, invece la bionda romena ieri in tribunale li aveva azzurri. Così sono stati fotografati durante l’udienza. Ma l’unico modo per capire se magari aveva applicato un paio di lenti per camuffare il colore originale è far venire in tribunale un oculista. Una perizia, insomma. La prossima volta verrà ripetuto lo stesso esame con altre due derubati.
La.Valde.