
Sconfitto, ma a testa altissima. Matteo Girolamo ad Avellino ha combattuto alla pari, nella finale dei campionati italiani elite dilettante, categoria super massimi (elite +91 kg), contro una leggenda del pugilato come Clemente Russo. Il 23enne pratese si è battuto come un leone per tre riprese, dando non poco filo da torcere e in alcuni casi mettendo anche in difficoltà l’ex campione del mondo e due volte medaglia d’argento alle Olimpiadi, che alla fine ha ammesso le qualità del suo avversario. A portare a casa il titolo, però, è stato proprio il 38enne pugile originario di Marcianise. Ma andiamo al racconto del match. Primo round molto combattuto. Atleti subito a duello corpo a corpo. Un paio di volte a segno Girolamo, con Russo che riesce a salvarsi grazie ad un’ottima velocità, ma difficilmente centra il bersaglio in maniera pesante. Nel secondo round l’atleta pratese parte ancora aggressivo, senza nessun timore reverenziale nei confronti del più blasonato avversario. Il match è aperto e combattuto. Nel finale di ripresa la maggior fisicità di Girolamo inizia a creare delle difficoltà a Russo, che però resta sempre nel match reagendo colpo su colpo all’atleta di San Giorgio a Colonica. Nella terza, ed ultima, ripresa Girolamo affonda un paio di colpi pesanti, ma Russo incassa e poi prova a ristabilire le distanze sul ring per approfittare della sua maggior esperienza e velocità. Alla fine è proprio Clemente Russo ad avere la meglio, al termine di un match equilibratissimo, deciso sul filo di lana, essendo riuscito, secondo i giudici, ad aggiudicarsi due riprese su tre ai punti. Un ottima prestazione, comunque, per il pratese Girolamo, che dalla sua parte ha certamente l’età e che rappresenta il futuro del pugilato nella categoria super massimi. Ottavo titolo in carriera, invece, per Russo, che torna campione italiano a 38 anni, dopo il primato ottenuto nel lontano 2007. "Ho fatto il massimo e non ho rimpianti. Anzi, sono contento di esser salito sul ring e di essermi battuto alla pari con un grande del pugilato come Clemente Russo. Io ho solo 30 incontri all’attivo, lui oltre 290", commenta Girolamo al termine del match, ancora con la medaglia d’argento al collo. "Avrò sicuramente tempo per puntare ad obiettivi molto più ambiziosi. Da questi incontri si impara tantissimo. E mi ha fatto piacere ricevere i complimenti dallo stesso Russo, un atleta che ho sempre stimato molto". Un risultato reso ancora più importante da tutte le difficoltà legate alla pandemia, che hanno certamente reso più difficoltosi gli allenamenti in palestra per Matteo Girolamo: "Vorrei ringraziare il mio allenatore, Leonardo Turchi, insieme con Fabio Turchi ed Edoardo Giustini che mi hanno aiutato nello sparring e Simona Beni che mi ha accompagnato in questi campionati", conclude il pugile pratese, che poi fa anche una dedica speciale. "Dedico questa medaglia d’argento a mio nonno Carlo, che ha sempre creduto in me fin dall’inizio e mi ha dato la forza di non arrendermi mai".
Leonardo Montaleni