"Che grande Giro Bravo Cavendish"

L’Oscar nel clan dell’Astana per la più sentita esultanza dopo il travolgente successo di Mark Cavendish sul rettilineo dei Fori Imperiali a Roma, nell’ultima tappa del Giro d’Italia, spetta al medico pratese Emilio Magni.

Un bell’abbraccio in diretta tv col vincitore.

"E’ stata una gioia immensa, una tappa meravigliosa in una cornice fantastica con la presenza del presidente della Repubblica Mattarella. Mark è stato perfetto e magnifico, era l’ultimo suo Giro visto che a fine stagione chiuderà la carriera. I suoi compagni sono stati perfetti nel preparare la volata".

Ci voleva il successo per l’Astana.

"Proprio così, dopo i piazzamenti che c’erano stati. E’ stato un Giro impegnativo per tutti, all’inizio i vari casi di Covid e quindi ritorno alle mascherine, al distanziamento, alle precauzioni. Poi la stagione inclemente, ho visto corridori provati in maniera incredibile. Al termine della tappa toscana a Viareggio alcuni atleti erano in condizioni estreme. Alcuni dei nostri corridori con tracheiti e sintomi di bronchite. E’ stata una corsa dura".

Se ci fosse stato cosa avrebbe fatto Nibali?

"Non riapriamo la mia ferita per il suo abbandono. Vincenzo avrebbe fatto bene, il tracciato era adatto ai suoi mezzi con quella cronoscalata risultata decisiva. Al Giro, dove era presente e ha tenuto varie premiazioni, l’ho incontrato, ci ho parlato. Ma la decisione di Nibali è stata quella e non ne parliamo più". Per Magni è stato il 14° Giro d’Italia (di Tour ne ha fatti 22) e quest’anno in Francia toccherà ai suoi colleghi (all’Astana sono 5 i medici del team). "Tornerò in occasione del Campionato Italiano e delle altre gare durante l’estate. Tornando al Giro voglio dire che ho visto tra i corridori grande amicizia, collaborazione, un rapporto splendido, esempio per altri sport. Alla fine ha vinto Roglic, il più forte di tutti".

Antonio Mannori

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