REDAZIONE PRATO

Calcio, rivoluzione Giovanissimi B Ma le società pratesi non ci stanno

Ipotesi Figc: metà stagione si gioca a 9, metà a 11. Coiano S. Lucia e Pietà 2004: troppe difficoltà organizzative

La rivoluzione all’orizzonte è quasi epocale, perché da sempre l’approdo nella categoria Giovanissimi B segna per i baby giocatori l’inizio delle partite di calcio a 11 sul terreno di gioco regolamentare. Ma quest’anno, con ogni probabilità, non sarà così. La pandemia ha infatti fatto perdere quasi due anni ai ragazzi dei vivai giovanili, e così tanti baby calciatori si ritroverebbero in un solo colpo a passare dalle partite di calcio a 7 della categoria Esordienti B a quelle di calcio a 11 dei Giovanissimi B. Un bel salto, che rischia di compromettere la formazione tecnico-tattica dei campioni del domani, e così la Figc ha pensato a una contromossa, che dovrà essere ratificata nei prossimi giorni a livello toscano. Ad anticipare i prossimi scenari del calcio regionale è Enrico Gabrielli, coordinatore toscano del settore giovanile scolastico, in una intervista rilasciata a Toscana Gol. Di fatto l’idea è quella di suddividere a metà la prossima stagione sportiva. Da settembre fino a metà ottobre si continuerebbe a giocare a 9, completando i tornei Fair Play iniziati a maggio e conclusi con l’individuazione delle squadre promosse alla fase regionale (nella categoria Esordienti, ad esempio, il girone pratese è stato vinto dal Coiano Santa Lucia). Poi da metà ottobre fino a fine anno ci sarebbe la creazione di un torneo ad hoc di Giovanissimi B 9 contro 9, che aiuterebbe i baby calciatori a riprendere gradualmente confidenza con le partite di campionato. E infine da gennaio 2022 l’inizio della fase invernale e primaverile arrivando finalmente a giocare 11 contro 11 e dando inizio al proprio percorso nel settore giovanile.

Chiaramente questa soluzione chiederebbe un ulteriore sforzo organizzativo alla federazione e anche le società dovrebbero rimodulare la propria preparazione sul campo e le loro previsioni. Spesso i migliori elementi dei Giovanissimi B, infatti, vanno a dare una mano nella categoria superiore dei provinciali o regionali, ma non giocando a 11 fino a dicembre questo diventerebbe molto più complicato. Inoltre ci saranno da rivedere i numeri degli organici, visto che per giocare a nove servono molti meno calciatori che a undici. E questo è anche uno dei motivi per i quali alcune società non sono d’accordo col nuovo format, che è stato fatto trapelare proprio per testare gli umori dei vari dirigenti del calcio pratese e regionale.

Ma che ne pensano le società pratesi di questa soluzione? "Secondo me la scelta migliore era quella di tenere ferme tutte le annate – dice il direttore generale della Pietà 2004, Riccardo Gualchierani – Capisco il senso del provvedimento per la categoria Giovanissimi B, ma è altrettanto vero che tutte le annate hanno subìto lo stop dell’attività per quasi due anni. E quindi mi domando perché aiutiamo solo i ragazzi dei Giovanissimi B e non tutti?". Critico anche il direttore generale del Coiano Santa Lucia, Mattia Di Vivona. "La trovo una ipotesi assurda – commenta -. Partiamo tutti dallo stesso livello, quindi che senso ha giocare un po’ a nove e un po’ a 11. Così si mettono solo in difficoltà le società e chi ha programmato un determinato lavoro. Personalmente non vedo l’utilità di questa soluzione". Stefano De Biase