
Carlo Palli con il compositore Giuseppe Chiari
Prato, 31 maggio 2025 – Un nuovo, importante lascito al Centro Pecci che arricchisce il patrimonio del museo. Il collezionista e promotore culturale Carlo Palli, figura di riferimento per l’arte contemporanea in Toscana, ha donato al Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci un vastissimo corpus di opere, documenti e materiali d’archivio. Si tratta di una delle più imponenti donazioni mai ricevute da un museo d’arte contemporanea italiano, che rafforza ulteriormente il ruolo del Pecci come centro di riferimento per la ricerca artistica e archivistica.
Palli aveva già compiuto una prima donazione nel 2005 con 200 opere legate alla “Poesia Visiva e dintorni”, contribuendo allora al rilancio del museo in coincidenza con la presidenza dell’imprenditore Valdemaro Beccaglia. Oggi, con questo nuovo lascito, che comprende circa 700 opere e 1.500 libri d’arte, si apre un capitolo ancora più ambizioso per la storia della collezione. Il lascito comprende, tra gli altri, focus specifici su nuclei prediletti dal collezionista e dedicati ai movimenti Fluxus, Nouveau Réalisme e all'arte degli oggetti, a pratiche artistiche come la scrittura e la pittura, a singole personalità quali la poetessa e performer Ketty La Rocca, il musicista e compositore d'avanguardia Giuseppe Chiari, e al padre dell'happening Allan Kaprow. Oltre a 300 opere di una cinquantina di artisti della galassia Fluxus, insieme a centinaia di pubblicazioni, effimera, film e fotografie originali, Palli ha donato al Pecci altre selezioni di opere riferibili a movimenti o tendenze artistiche sviluppate dagli anni Sessanta del Novecento in poi, come Happening, Azionismo, Nouveau Réalisme, Architettura Radicale, Arte Concettuale, Arte Povera, Transavanguardia.
«Il Comune di Prato – afferma la sindaca di Prato, Ilaria Bugetti – accoglie con orgoglio e riconoscenza l’atto di generosità e fiducia che ha compiuto il nostro concittadino Carlo Palli, collezionista ed esperto d’arte contemporanea. La sua corposa donazione al Centro Pecci è di grande valore: significa che i lavori raccolti durante tutta la sua vita rimarranno nel nostro territorio e saranno a disposizione dell’intera collettività».
«La grande donazione di Carlo Palli costituisce un importante contributo per la Fondazione, perché testimonia la volontà di promuovere l’arte contemporanea, mantenendo in regione un patrimonio di valore che è stato creato nel territorio e che raccoglie parte della sua storia. Palli – commenta il direttore del Centro Pecci, Stefano Collicelli Cagol – è persona stimata in città e la notizia della sua donazione renderà più concreta la disponibilità della Fondazione a dialogare in modo produttivo con il territorio».
«La grande donazione di Palli – aggiunge Lorenzo Bini Smaghi, presidente della Fondazione per le arti contemporanee in Toscana – servirà inoltre da modello per ulteriori collezionisti che in futuro vorranno lasciare le loro opere alla Fondazione, andando così ad ampliare il patrimonio culturale condiviso della comunità».
Chi è Carlo Palli
Nato a Prato nel 1938, ha esordito come mercante d’arte nella sua città negli anni Sessanta. Nel decennio successivo, fino al 1979, ha gestito due gallerie stagionali al Lido degli Estensi (Ferrara) in estate e a Roccaraso (L’Aquila) in inverno, dove organizzava aste di opere d’arte. Nel 1979 ha rilevato a Prato la Galleria Metastasio, che ha tenuto fino al 1988, partecipando ad alcune delle più importanti fiere d’arte internazionali, da Palazzo Grassi a Venezia alla Fiac di Parigi. Entrato in quegli anni a stretto contatto con l’arte contemporanea, ha iniziato così a muoversi nel mondo del collezionismo. Dal 1989 ha collaborato per un decennio con Farsetti Arte e in seguito ha diretto il dipartimento d’Arte moderna e contemporanea di Finarte a Venezia fino al 2009. Occupandosi di aste e dell’organizzazione di mostre, ha sviluppato una personale passione per l’arte contemporanea, anche grazie ai tanti artisti, critici e collezionisti che ha potuto conoscere e frequentare di persona. Negli ultimi 15 anni si è occupato a tempo pieno del proprio archivio, che rispecchia la sua carriera professione e comprende, fra l’altro, un migliaio fra “libri d’arte, libri oggetto e libri d’artista”, in parte esposti alla Fondazione Banca del Monte di Foggia nel 2016 e alla Biblioteca San Giorgio di Pistoia, che ha aperto ufficialmente l’anno di Pistoia Capitale Italiana della Cultura 2017.