Aumenti su aumenti: volontariato a secco: " Bilanci terremotati, aiutateci a non tagliare"

Benzina, luce e gas mettono in ginocchio le associazioni. Il problema del trasporto sociale: "Non possiamo scaricare i costi sugli utenti"

Pubblica assistenza, problemi caro carburante

Pubblica assistenza, problemi caro carburante

Prato, 18 marzo 2022 - "Abbiamo cento automezzi che tutti i giorni girano a pieno regime fra la provincia di Prato e i territori limitrofi. Ogni anno percorriamo più di un milione di chilometri e consumiamo una cifra superiore a 100.000 litri di benzina. Adesso con il rincaro del carburante del 40% mi dite come possiamo chiudere in pari il bilancio se non ci aiuta il governo o se la Regione non adegua le tariffe dei trasporti?". Il caro benzina e più in generale gli aumenti di luce e gas oltre a famiglie e imprese rischiano di mettere in ginocchio anche il mondo del volontariato. A raccontare il quadro critico è il presidente della Pubblica Assistenza Piero Benedetti che racconta come questa situazione di rincari non possa essere sostenuta a lungo dal terzo settore.

"Qui arriva una mazzata dietro l’altra", spiega. "Noi non possiamo mica scaricare sull’utenza i costi maggiorati del carburante, qui si fa sociale, non business. E’ anche vero però che noi abbiamo bisogno di chiudere in pari i bilanci, e che nel computo delle spese ci si dimentica troppo spesso che dobbiamo metterci anche la manutenzione e l’eventuale riparazione dei mezzi". Per il momento nessuna associazione di volontariato vuole sentire parlare di ritocchi alle tariffe, ma intanto il prezzo del carburante galoppa e risparmi nei rifornimenti non possono essere fatti. "Quando la benzina manca va rimessa, perché altrimenti saltano i servizi", aggiunge il presidente della Pubblica Assistenza. "Qui serve un ragionamento complessivo di sistema, perché se da un lato è vero che non ci possiamo rifiutare di fare un servizio sociale o d’emergenza perché collocato in un luogo troppo distante, dall’altro non può nemmeno passare il concetto che dobbiamo essere sempre noi associazioni a rimetterci economicamente. Con Asl, Regione e Società della Salute andrà aperto un dialogo per rendere i rimborsi adeguati al caro vita che si sta registrando dal Covid in poi".

A raccontare le difficoltà che sta affrontando il terzo settore è anche il segretario generale della Misericordia di Prato Andrea Gori. "A livello toscano abbiamo chiesto aiuto alla Regione per contrastare il caro benzina, ma al momento non sappiamo se ci darà un aiuto", dice. "Ogni anno c’è un budget prestabilito e non si sa se ci sono i fondi nel bilancio regionale per poterlo incrementare. Dal canto nostro siamo sempre più in difficoltà, perché abbiamo una rete capillare, con tanti mezzi, sedi sparse in tutta la provincia e servizi diffusi. Noi per la cittadinanza risponderemo sempre presente, ma Regione, Asl e Società della Salute devono rendersi conto che l’incremento dei costi è un problema che deve essere affrontato subito". La richiesta di sostegno da parte del mondo del volontariato parte anche da un presupposto ulteriore.

"Noi svolgiamo servizi che hanno margini di guadagno spesso impercettibili", sottolinea il segretario generale della Misericordia. "Ma adesso il costo della benzina è aumentato di cinquanta centesimi al litro. Questo significa che certe tariffe, sommate a certi rincari, alla lunga non sono più sostenibili. Al momento non ci sono comunque tagli di servizi in vista: fra tamponi, guerra, aiuti per l’Ucraina e caro carburante ci sono talmente tanti fronti aperti che non ci si può permettere di fermarsi. Mi auguro però che gli organi competenti tengano di conto della situazione che stiamo vivendo". Al netto delle difficoltà economiche, la generosità di volontari e dipendenti non si ferma mai. "Abbiamo portato avanti una raccolta fondi con i dipendenti dell’associazione - conclude Gori - per comprare quattro generatori da donare ai campi profughi in Ucraina. Un gesto che dimostra come la generosità non si fermi davanti a niente".