La tradizione pratese la chiama ancora Palazzolo, di fatto è uno degli ingressi al centro storico. Un luogo con le radici che affondano nei secoli scorsi tanto che ospita ben quattro palazzi "contenuti" nell’elenco comunale degli edifici di "valore storico testimoniale" (palazzo Bizzocchi, palazzo Goggi Marcovaldi, palazzo Cai Lombardi e Palazzo Pacchiani). Via Mazzini (unisce piazza San Marco con il Metastasio), a fronte di questa carta d’identità di estremo valore, dovrebbe godere di conseguente attenzione: insomma tutela e salvaguardia. Niente affatto, purtroppo. Lo sanno bene i residenti che da anni chiedono attenzione all’amministrazione comunale. I problemi sono numerosi, le soluzioni adottate dal Comune scarse se non impercettibili.
Traffico: la strada è nell’area Ztl A con limitazione di velocità (per gli autorizzati) a dieci chilometri all’ora. La mattina, specialmente tra le 7 e le 9, via Mazzini è la direttrice d’uscita dal centro storico: auto, furgoni, moto a velocità ben più sostenuta. La strada è stretta, i marciapiedi non ci sono proprio nel rispetto della sua identità: pedoni a rischio tra cui moltissimi studenti che si recano alla media Mazzoni o che entrano in centro per la sede del Dagomari in piazza Duomo, ma anche anziani e disabili (ci sono farmacia e un ambulatorio medico).
Controlli della polizia municipale per la velocità non rispettata da decine di mezzi? Non pervenuti.
La pavimentazione è degradata, molte fratture nelle pietre e buche. Sia per il traffico quotidiano, sia per quello pesante. Sì, proprio così perché via Mazzini ha anche un’altra peculiarità: è la strada di uscita dei camion che portano le scenografie ai teatri Politeama e Metastasio. Buche sempre più numerose con pericoli costanti. Il passaggio dei camion di notte limita spesso anche il parcheggio (permesso dalle 20 alle 8 di mattina) delle auto dei residenti costretti a cercare posto (quasi impossibile) nei dintorni.
Alcuni cittadini (residenti e commercianti della strada) dopo aver protestato nell’estate scorsa su La Nazione, hanno scelto la strada del dialogo con il Comune e in particolare con l’assessora Flora Leoni. Sono state raccolte decine di firme: petizione consegnata all’assessorato (è stato contestato anche che alcune firme non erano di residenti). C’è voluto del tempo per l’incontro, ma il 16 ottobre scorso quattro rappresentanti sono stati accolti negli uffici di piazza Mercatale dall’assessora Leoni. Elenco dei problemi, ascolto, promesse. Richiesta di attenzione, di accendere i riflettori sulla strada storica, la speranza che l’amministrazione comunale potesse dedicare un progetto (anche piccolo per iniziare) di rilancio insieme proprio a commercianti e residenti (in particolare molte sono le idee sotto la regia dell’artista Lauraballa per vivacizzare e vivere la strada rendendola più curata e semmai porre anche una targa ad hoc per ricordarne l’importanza storica).
Attese deluse. Da allora ad oggi (quasi tre mesi) ben poco è cambiato. Un piccolo cartello che segnala il limite di velocità (10 all’ora) in mezzo ad altri cartelli, tutti posti tra via Mazzini e via San Giovanni (a quale via si riferiscono?). Di fatto quasi invisibile. E nella strada storica di Prato resta solo l’amarezza con tutti i soliti problemi irrisolti.