Tribunale, interpello-beffa. Arrivano in due ma tre vanno via: "Saldo come sempre negativo"

La mobilità a livello nazionale aveva messo a disposizione 9.700 posti. Solo due sono stati assegnati agli uffici pratesi. E c’è da fare i conti con le uscite. "Così non si risolve nulla" .

Tribunale, interpello-beffa. Arrivano in due ma tre vanno via: "Saldo come sempre negativo"

Tribunale, interpello-beffa. Arrivano in due ma tre vanno via: "Saldo come sempre negativo"

rPRATO

Dopo il danno la beffa. Il famoso interpello a livello nazionale che avrebbe dovuto portare una boccata di ossigeno per gli uffici giudiziari pratesi in termini di personale si è rivelato (come sempre) inutile. Anzi, le cose andranno a peggiorare perché – come era stato ampiamente previsto dai sindacati – sono più le persone che hanno chiesto e ottenuto di andarsene che quelle che in realtà arriveranno. E’ stata finalmente resa nota la graduatoria dell’interpello voluto dal ministero della Giustizia che aveva messo a disposizione 9.700 posti vacanti tra assistenti giudiziari, funzionari, cancellieri e ausiliari. A Prato si sperava di vedere coperta una buona fetta dei 44 posti vacanti. Ma la realtà è un’altra e i numeri sono di una tristezza infinita. Al tribunale è stata assegnata una sola persona e un’altra all’Unep (ufficiali giudiziari). A fronte dell’unico arrivo in tribunale, tre dipendenti hanno ottenuto il trasferimento. Altri due lasceranno l’Unep. I calcoli sono da prima elementare e il saldo è negativo perché il tribunale perderà due persone e gli ufficiali giudiziari una. Insomma, l’elefante ha partorito il topolino. E come era stato ampiamente previsto, l’interpello si è rivelato un’"arma a doppio taglio". Gli spostamenti dovrebbero avvenire entro febbraio- marzo.

"E’ andata come va sempre – commenta amareggiato Walter Vizzini, segretario della Fp Cgil del tribunale che da anni porta avanti la battaglia per l’adeguamento della pianta organica del palazzo di giustizia pratese – E’ il famoso circolo vizioso che tutte le volte ci penalizza. Per cambiare le sorti degli uffici giudiziari di Prato prima andrebbero aggiornate le piante organiche, poi si dovrebbero dire: organizziamo una mandata di assunzioni solo su Prato. Forse in questo modo qualcosa potrebbe cambiare". La scopertura di organico negli uffici del palazzo di piazzale Falcone e Borsellino è arrivata oramai a toccare il 45% con una situazione di aggravio di lavoro davvero pesante. Chi può scappa e chi deve scegliere dove andare preferisce altre mete dove i carichi sono più umani.

"Da 30 anni a questa parte, Prato è sempre stata messa all’ultimo posto – aggiunge Vizzini – Se si volesse davvero risolvere la situazione si dovrebbe dedicare una tornata di assunzioni mettendo Prato fra le priorità. Solo se si riuscisse a raggiungere il livello di scopertura degli altri tribunali, allora si potrebbe risolvere qualcosa, si potrebbe rendere più attrattivo il nostro distretto giudiziario. Solo allora gli uffici giudiziari pratesi non saranno più ’schifati’ dalle persone e, forse, qualcuno li chiederebbe come sede. La gente si informa e da noi non viene, si spaventa".

Una situazione difficile a cui nessuno riesce a mettere un freno. La fiducia nell’interpello aveva fatto pensare che qualcosa potesse cambiare. La realtà è stata ben diversa e più amara.

"Al giudice di pace sono rimasti i soliti quattro su undici previsti dalla pianta organica – conclude Vizzini –, la situazione è disastrosa. Dovrebbe far riflettere che il ricorso dell’Ordine degli Avvocati sulla chiusura dell’ufficio decreti ingiuntivi al giudice di pace è stato annullato dal Csm, mentre quello sulla situazione scandalosa della pianta organica che chiedeva di imporre al Ministero di rimpolpare il numero di cancellieri e amministrativi è stato rigettato. Vuol dire che nessuno pensa di metterci mano. Se non c’è interesse generale a trovare una soluzione a questo problema, noi come sindacato possiamo fare ben poco, solo denunciare".

Laura Natoli