Una serata-racconto dedicata alle lotte sindacali per il lavoro tra le fabbriche tessili di inizio Novecento e i cantieri per la costruzione della ferrovia Direttissima. È l’appuntamento organizzato dalla Fondazione Cdse e dal Comune di Vernio in occasione delle celebrazioni per la Festa del Lavoratori. Un incontro con testimonianze e immagini storiche dall’archivio della Fondazione Cdse con le storiche Luisa Ciardi e Annalisa Marchi. L’appuntamento si terrà domani al MuMat museo delle macchine tessili alle 21 (partecipazione libera, per informazioni: [email protected]).
Un percorso sul cammino delle lotte e proteste sindacali per ottenere migliori condizioni lavorative e diritti negli opifici tessili valbisentini, scioperi che duravano mesi e mesi, con arresti e repressioni già prima della Grande Guerra. Poi il periodo del biennio rosso (1919-1920), con l’ascesa della classe operaia e l’occupazione delle fabbriche, con l’ottenimento delle 8 ore lavorative che fece sperare, invano, prima delle violenze fasciste.
Di pari passo anche il racconto di cosa cambiò per Vernio e la sua comunità con l’inizio dei lavori della Direttissima, con le manifestazioni del primo dopoguerra e l’occupazione dei cantieri del 1919-20. L’inaugurazione della Direttissima nel 1934 come opera del regime fu celebrata con grande sfarzo. Solo una decina di anni più tardi il passaggio del fronte e le distruzioni della guerra, porteranno altri lavoratori sulla ferrovia da ricostruire. Proprio durante la sistemazione della ferrovia, nel marzo 1945, 32 lavoratori rimasero uccisi nel crollo della galleria di Turbola; dieci di loro erano giovani donne di Vernio.