Prato, 21 giugno 2025 – Un’onda coloratissima a spasso per la città. Prato capitale del Toscana Pride. In migliaia si sono presentati all’appuntamento con il corteo arcobaleno che ha preso il via da piazza del Mercato Nuovo. 'Abbattiamo i muri. Tessiamo futuri', questo lo slogan del manifesto del Toscana Pride 2025: 12 i carri che parteciperanno alla parata che si concluderà in piazza Santa Maria delle Carceri. E poi festa del Toscana Pride sarà a Pistoia nel Parco di Montuliveto. Dalle 20 villaggio con area food, show e dj set, con ospite d'eccezione BigMama. Il pride show avrà inizio alle 22, con esibizione di drag queen.
Il Comitato organizzatore: “Oggi a Prato eravamo 30mila. Una comunità festante, infestante che ha fatto sentire la propria voce per denunciare la violenza istituzionale del Governo Meloni e le gravi violazioni dei diritti umani dei Governi autoritari e oppressivi di tutto il mondo. La marea arcobaleno che ha invaso la città è la risposta migliore che la comunità queer toscana potesse dare a chi semina odio e ostacola il cammino dei diritti. Continueremo a scegliere città toscane in cui c’è bisogno di Pride, dove è ancora difficile per le persone LGBTQIA+* essere out senza subire conseguenze a casa, a scuola, sul lavoro. Sappiamo che i Pride servono anche a questo: sono uno spazio sicuro e di libertà per chi non ha voce, ha paura e si sente sbagliato. I Pride sono giornate dell’orgoglio e della visibilità, ma anche di rivendicazione e di protesta per affermare il diritto al dissenso. Per questo, siamo vicini ai nostri fratelli e alle nostre sorelle ungheresi che sfideranno il divieto imposto da Orbán sfilando lo stesso a Budapest il prossimo 28 giugno".
Poi il messaggio di solidarietà da parte degli organizzatori della manifestazione: “Dedichiamo questo Pride al popolo palestinese e a tutti i popoli oppressi, violati nel loro diritto all’identità e all’autodeterminazione. Lo stesso diritto che viene negato alle persone trans e non binarie ostracizzate nei loro percorsi di affermazione di genere, alle persone piccole che hanno due papà e due mamme e che per lo Stato italiano sono orfane di uno dei due genitori, quello intenzionale. Dedichiamo questo Pride alle donne abusate e uccise dalla violenza patriarcale, alle persone disabili disabilitate dalla società, alle persone razzializzate e migranti che non hanno diritti di cittadinanza, alle persone che combattono contro la sistematica precarizzazione delle loro vite contro un sistema economico neoliberista e capitalista che crea e perpetua disuguaglianze e alle persone che vorrebbero fosse riconosciuto ovunque, non solo qui in Toscana, il loro diritto a una fine dignitosa. Ringraziamo le migliaia di persone che ogni giorno, e non solo in occasioni come questa, ci dimostrano il loro sostegno, la loro preziosa alleanza. Con loro continueremo ad impegnarci per “Abbattere muri e tessere futuri”.
“Sono qui, insieme alla comunità arcobaleno, per ribadire l’impegno della Toscana per l’affermazione dei diritti e il rispetto di tutte e di tutti”, ha affermato Eugenio Giani, sottolineando la presenza del Gonfalone della Regione, “segno – ha aggiunto il presidente – dell’adesione ufficiale dell’ente a questo importante appuntamento che testimonia la vitalità politica e sociale del nostro tessuto democratico. La libertà di orientamento sessuale – ha proseguito il presidente – resta una grande questione della democrazia e della civiltà nel nostro Paese e oggi da Prato si alza ancora una volta un messaggio chiaro per chiedere una società aperta, senza pregiudizi e discriminazioni”.
Striscioni, cartelli e musica nella manifestazione alla quale hanno preso parte anche personaggi della politica come l’assessora regionale Alessandra Nardini. "Qui come ogni anno, come è giusto che sia, orgogliosa del patrocinio che, ancora una volta, abbiamo concesso come Regione Toscana al Toscana Pride – ha detto Nardini – In un tempo di attacchi quotidiani alla comunità LGBTQIA+, soprattutto contro le persone transgender e le famiglie arcobaleno, è fondamentale riempire le strade e le piazze per unirsi all'orgoglio di questa comunità, che rivendica diritti e uguaglianza. Le persone, i corpi, gli amori e le famiglie non si cancellano, come stanno provando a fare Trump, Orban e la destra mondiale, anche italiana. Si difendono e si tutelano, senza discriminazioni. Siamo qui per abbattere i muri, sono qui per ribadire che in Toscana non esistono persone e famiglie di serie A e di serie B”.
Presenti vari rappresentanti dei comuni toscani in testa alla parata, a seguire il carro del Toscana Pride con la madrina Lalique Chouette. Carri di famiglie arcobaleno, Mama mia, Nosotras Onlus, Arcigay Firenze, Siena e Livorno, oltre che quelli di Agedo Livorno e Chimera arcobaleno. Presenti anche associazioni come Altri passi trekking tra gli amici LGBTQI+, AURA unione degli atei e degli agnostici razionalisti, l’Ordine degli Assistenti Sociali Regione Toscana, ordine psicologi della Regione Toscana, la sezione regionale dell’Associazione nazionale educatori professionali e il Collettivo asessuale.
Non sono mancati momenti di polemica prima dell’inizio dell’evento. L'associazione Keshet, gruppo ebraico Lgbtqai+, non ha "sfilato con la propria bandiera arcobaleno con la Stella di David su richiesta degli organizzatori". "Non saper includere le persone ebree è una sconfitta per l'intero movimento LGBTQIA+ ", ha detto poi in conferenza stampa Ariel Heller, board Keshet Italia e presidente Keshet Europe. "Che ci siano ancora parti della comunità che fingono di non riconoscere i nostri simboli per ciò che sono simboli ebraici, gli stessi che ci venivano cuciti addosso durante la Shoah, e che oggi rivendichiamo con orgoglio, è inaccettabile. Questi simboli non possono essere confusi con alcuna bandiera nazionale". "Non c'è liberazione possibile se non è una liberazione per tutt3".
Il
Comitato Toscana Pride aveva "informato per tempo l'associazione Keshet, gruppo ebraico Lgbtqai+, che sfilare al Toscana Pride con i propri simboli, metterebbe a rischio la sicurezza di tutte le persone presenti in parata, causa contestazioni", ha spiegato lo stesso comitato. Il Comitato Toscana Pride, prosegue il comunicato diffuso, "è consapevole di non poter vietare la partecipazione dei singoli alla parata ma prende nettamente le distanze da chi ha posizionamenti sionisti. Nel documento politico del Toscana Pride, infatti, c'è una chiara ed esplicita condanna del genocidio palestinese e delle gravi violazioni dei diritti umani compiute dal Governo israeliano. In questo Pride marceremo insieme e al fianco di tutti i popoli oppressi, violati nel loro diritto all'identità e all'autodeterminazione".