
Ticket pronto soccorso Asl a caccia di evasori Oltre mille lettere per recuperare i soldi
Tra marzo ed aprile sono previsti i rinforzi al pronto soccorso del Santo Stefano, come annunciato dal direttore generale dell’Asl Toscana Centro, Paolo Morello Marchese, con l’entrata in servizio di 9 medici in tutto. Un primo provvedimento a sostegno della medicina d’urgenza, al quale se ne aggiunge un altro, messo a punto dalla Regione Toscana, per limitare gli accessi e far sì che gli utenti si rivolgano al servizio di emergenza per motivi legati realmente all’urgenza e al pericolo di vita.
Così la giunta regionale sta lavorando in questi giorni al recupero dell’evasione dei ticket per le prestazioni sanitarie ricevute dai codici di minore urgenza. Si sta parlando dei vecchi codici azzurri e bianchi, quelli che presentano problematiche di salute di minore rilevanza e che potrebbero (anzi dovrebbero) trovare risposte sul territorio. Territorio che purtroppo, come si sa, è notoriamente sguarnito su questo fronte. Quanto può incidere il recupero credito di questa voce che alla Regione apporta poco più di un milione all’anno, pur rappresentando il 45% di tutti gli accessi ai pronto soccorso? Gli introiti risultano abbastanza contenuti, per esempio, se si considera che l’Asl Toscana Centro nelle prossime settimane farà partire le lettere per il recupero crediti di circa 8.700 cittadini che hanno ricevuto prestazioni in pronto soccorso nel 2022 e che non hanno pagato il ticket. La media è di circa 600 ticket non corrisposti al mese, spalmati sugli 8 pronto soccorso dell’Asl.
Per il pronto soccorso pratese si può ipotizzare che siano oltre un migliaio gli utenti evasori: la media porterebbe ad un totale di 1.100 cittadini, ma considerando che si tratta di uno dei pronto soccorso più affollati dell’Asl (nel 2022 le urgenze minori sono state 25.018 e quelle non urgenze sono state 6.556), si può pensare che nell’arco di aprile saranno recapitate almeno fra le 1.100 e le 1.200 lettere di recupero crediti. Un’operazione generale per tutta la Toscana centro che dovrebbe consentire all’azienda di incassare in totale circa 350mila euro: il ticket medio è di 40 euro a persona.
Dall’azienda sanitaria fanno sapere che da febbraio scorso il pagamento è reso più facile grazie all’utilizzo del pos tramite il sistema PagoPa ed è prevista l’introduzione del pos da tavolo per pagare con carta di credito o bancomat. Al pronto soccorso c’è già il totem punto giallo per le operazioni di pagamento.
Secondo le disposizioni in delibera regionale di qualche anno fa (risale al 2007), per le situazioni ritenute non gravi è previsto il pagamento di un ticket fino ad un importo massimo di 50 euro.
Non è richiesto pagamento del ticket per i codici di maggiore entità (1, 2 e 3, cioè rosso, giallo e verde). Sono numerose le categorie esenti dal pagamento del ticket, come tutti gli assistiti esenti dalla partecipazione alla spesa per le prestazioni di specialistica ambulatoriale, i ragazzi sotto i 14 anni, gli utenti dimessi dal pronto soccorso per situazioni correlate ad avvelenamenti, traumatismi, gli appartenenti alla forze di polizia, carabinieri, forze armate e vigili del fuoco. Non pagano nemmeno gli over 65 con redditi inferiori a 36mila euro all’anno, i titolari di pensione minima over 60, i disoccupati, i cassintegrati e i titolari di pensione sociale. Non pagano le persone con invalidità superiore al 66%, gli invalidi minori di 18 anni, i detenuti, i cittadini che prestano servizio civile, chi soffre di malattie croniche invalidanti, i donatori di sangue, organi e tessuti: esenzioni attive indipendentemente dal motivo di arrivo al pronto soccorso.
Sara Bessi