REDAZIONE PRATO

Telefonini e cocaina in carcere. Cresce l’allarme alla Dogaia

I cellulari e la droga sono stati trovati dalla polizia penitenziaria durante una perquisizione nella sezione di media sicurezza. Il sindacato: "Serve un piano di emergenza nazionale".

I cellulari trovati dalla polizia penitenziaria nella sezione di media sicurezza

I cellulari trovati dalla polizia penitenziaria nella sezione di media sicurezza

Ancora problemi al carcere della Dogaia a Maliseti. Ieri mattina, durante una perquisizione ordinaria nel reparto di media sicurezza, la polizia penitenziaria ha scoperto e sequestrato quattro telefoni cellulari e circa cinque grammi di cocaina. Non una novità alla casa circondariale pratese in quanto nei mesi scorsi la polizia penitenziaria aveva scoperto altri telefoni che erano stati introdotti nel carcere dove, fra l’altro, ci sono anche detenuti di massima sicurezza, come pentiti di mafia.

A rendere nota l’ultima operazione è stato il sindacato autonomo polizia penitenziaria (Sappe). "Un intervento efficace che testimonia ancora una volta la professionalità degli agenti in servizio, ma che al tempo stesso accende i riflettori su una realtà sempre più preoccupante: la crescente presenza di dispositivi e sostanze vietate all’interno degli istituti penitenziari – ha commentato Francesco Oliviero, segretario per la Toscana del Sappe – Il sequestro dimostra quanto siano gravi e reali i rischi che ogni giorno il personale penitenziario affronta all’interno dell’istituto pratese. Nonostante turni doppi, assenza di riposi e organici ridotti all’osso, i nostri agenti continuano a svolgere il loro lavoro con grande senso del dovere. Ma così non si può andare avanti. Serve un piano d’emergenza nazionale per contrastare con forza l’introduzione illecita di telefoni e droga in carcere".

"Cogliamo l’occasione per esprimere il nostro apprezzamento per l’assegnazione del nuovo direttore e del nuovo comandante del reparto – aggiunge il sindacalista – che rappresentano una vera e propria iniezione di fiducia per tutto il personale di polizia penitenziaria, che sente finalmente una guida presente e attenta ai reali bisogni dell’istituto".

Nel dicembre scorso, la polizia penitenziaria aveva bloccato l’introduzione di telefoni cellulari dentro al carcere bloccando alcuni palloni che erano stati tirato dentro all’istituto dall’esterno. Dentro ai palloni erano stati cuciti alcuni cellulari. Non è mai stato chiarito chi sia stato a lanciare i palloni nel cortile della Dogaia dall’esterno.

L.N.