Hanno provato a introdurre nel carcere della Dogaia alcuni cellulari ma sono stati scoperti dalla polizia penitenziaria. Il pacco bloccato dagli agenti all’ingresso del carcere era destinato a un detenuto del reparto Alta sicurezza. Nel pacco, nascosti fra gli alimenti, c’erano tre microtelefoni e quattro smartphone completi di schede sim e caricabatterie. I telefoni erano stati inviati a un detenuto di "alto profilo" che li avrebbe potuti usare per comunicare all’esterno con la criminalità organizzata.
A denunciare l’episodio è stato Ivan Bindo, segretario generale Uilpa. "Un’operazione – ha detto – che dimostra il valore degli agenti penitenziari, uomini e donne impegnati quotidianamente a mantenere l’ordine e la sicurezza all’interno delle carceri e dunque anche della Dogaia. Uomini e donne che vengono presi di mira da detenuti sempre più violenti e aggressivi".