REDAZIONE PRATO

Tampone negato, ancora polemica La testimone: "C’ero e ho visto tutto"

La moglie del senegalese: "Aspettiamo di essere convocati per fare denuncia"

"Andrò avanti con la denuncia per discriminazione perché sono sicura al cento per cento di come sono andate le cose in quella farmacia". Gianna Truschi è una donna decisa, vuole portare in fondo la denuncia e aspetta la convocazione dei carabinieri in caserma. Gianna è la moglie di Ibrahima Diouf, l’uomo di origine senegalese che racconta di essersi visto negare un tampone rapido domenica mattina alla farmacia Lloyds di via Cavour e parla di un atteggiamento discriminatorio nei propri confronti. Alla fine il tampone gli è stato fatto ma solo quando, dopo 40 minuti di attesa, la moglie è entrata in farmacia per chiedere spiegazioni. La storia di Ibra, così lo conoscono tutti a Seano, ha suscitato molto interesse e sulla pagina Facebook de La Nazione è possibile leggere la testimonianza di una una signora che racconta di avere assistito alla scena: "Ero lì col mio ragazzo. Quest’uomo gentilissimo – dice Carlotta Terzi – è venuto da noi a chiedere se avevamo prenotato per fare il tampone, e mentre a noi è stato consegnato il modulo da compilare a lui è stato negato, davanti a tutti, dicendo che non c’erano più posti disponibili". La Lloyds,la società che gestisce le farmacie comunali di Prato e anche quella in cui si è verificato l’episodio, ieri è intervenuta spiegando che non c’è stata alcuna intenzione discriminatoria verso una persona di colore e che l’iniziale diniego di tampone era dovuto al fatto che i posti disponibili fuori lista erano in quel momento esauriti.

M.S.Q.