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Stroncata da malore: "Un’anima gentile"

Claudia Dabizzi, pratese di 32 anni, è stata trovata morta in un giardino pubblico a Piombino nella notte di giovedì...

Claudia Dabizzi, 32 anni di Prato, è stata trovata morta in un giardino pubblico a Piombino. Gli amici hanno voluto dedicarle un ricordo

Claudia Dabizzi, 32 anni di Prato, è stata trovata morta in un giardino pubblico a Piombino. Gli amici hanno voluto dedicarle un ricordo

Claudia Dabizzi, pratese di 32 anni, è stata trovata morta in un giardino pubblico a Piombino nella notte di giovedì 17 luglio. Ad accorgersi del corpo riverso a terra sono stati alcuni passanti che hanno chiamato la polizia. Sul posto sono arrivate le ambulanze del 118, ma i sanitari non hanno potuto fare altro che constatare il decesso della donna. La morte sarebbe stata causata da un arresto cardiaco. Sul corpo non c’erano segni di violenza o colluttazioni. Da qualche tempo la donna gravitava nella zona di Piombino e dell’isola d’Elba. La polizia ha svolto accertamenti ma pare evidente che la donna sia stata stroncata da un malore mentre si trovava da sol, di notte, nel giardino pubblico di Piombino.

Riceviamo e pubblichiamo il ricordo di Claudia fatto da un’amica.

"Il 17 luglio Claudia, 32 anni, è stata trovata senza vita in un giardino pubblico a Piombino. Giorni dopo, una nostra amica in comune — che ora vive a Londra — mi ha dato la terribile notizia. Sono rimasta scioccata. È vero, Claudia si era un po’ allontanata negli ultimi tempi a causa di alcune cattive abitudini legate alla droga. Ma non aveva mai davvero interrotto i contatti. La vita cambia, gli amici prendono strade diverse, ma Claudia era sempre Claudia: una persona di grande intelligenza, piena di sensibilità e poesia, che amava profondamente la vita. Era capace di riempire d’amore chiunque le stesse accanto — in particolare i suoi fratelli più piccoli — e non portava rancore nemmeno verso chi le aveva fatto del male. Aveva un sorriso unico: buffo e luminoso al tempo stesso.

Ditemi voi se non è una sconfitta, nella nostra società moderna, che un’anima così bella sia morta da sola, in un giardino pubblico accasciandosi a terra, senza nemmeno nessuno accanto a tenerle almeno la mano. Qualcuno dirà: “Se l’è cercata”. Ma solo chi non la conosceva davvero può pensare una cosa simile. Anche se le strade che aveva preso erano pericolose, Claudia è sempre rimasta una vittima di un passato a tratti molto difficile. Un passato che, nonostante tutto, non aveva mai avvelenato il suo cuore.

Noi amici la vogliamo ricordare con dignità, scrivendovi di lei, perché non venga dimenticata. Perché la sua storia non sia solo un altro numero. E perché, forse, qualcuno leggendo possa capire quanto sia urgente parlare di dipendenze, di famiglie fragili, di cura e ascolto, con più umanità e meno giudizio".

B.T.