
Maurizio Lastrico sarà a Mont’Alfonso il 2 agosto e poi a Livorno il 9 agosto
Letteralmente “Sul Lastrico“. Sul palco di Mont’Alfonso sotto le stelle, il 2 agosto l’attore e comico di Zelig, Maurizio Lastrico parafraserà la realtà con il lessico dantesco come solo lui può fare. Lo intervistiamo.
La verità: Dante ti piaceva quando eri a scuola?
“Sì, soprattutto per quell’atteggiamento un po’ museale, ma la svolta è stata alla scuola di recitazione del Teatro Stabile dei Genova con Anna Laura Messeri che ce lo ha fatto scoprire. Mi è venuta voglia di prenderlo in giro, per dire delle cose mie con quella formula metrica“.
Che alunno eri?
“Un alunno che cercava di prendere il massimo dei voti ma che voleva essere anche un casinista, volevo salvare capra e cavoli. Un secchione cazzeggiatore o un casinista che se la sfangava, come preferite“.
Bisogna rimanere sempre un po’ ragazzi?
“Sì assolutamente, l’autoironia aiuta. Poi per me che sono genovese figlio unico, ariete, artista, eh cavolo, serve eccome, perchè abbiamo una permalosità incredibile“.
Cosa ti pesa di più del tuo lavoro?
“Avere poco tempo per me, per dedicarmi alla salute, allenarmi, agli amici, alla mamma, a qualche progetto pazzo. Vorrei avere tempo anche per annoiarmi. Però so anche che se non avessi questo anche solo per un mese lo sognerei e starei pensando un modo per averlo. E poi l’incontro delle persone nell’arte per me è sempre profondo e divertente, a volte più del cazzeggio“
Se ti capita di passare una giornata in relax cosa fai?
“Mi piace tantissimo giocare ai videogiochi con gli amici, i giri in moto, andare ad esplorare, fare sport. Poi però succede che in un angolino della serata butto sempre un occhio agli appunti per vedere se scrivere qualche nuova scemata o meno“.
Te lo sai bene: qual è il trucco per non incespicarsi mai con la lingua?
“In realtà, come ci insegnò anche in questo Messeri, il trucco è avere chiaro il pensiero. Quando il pensiero è chiaro puoi anche non dire quella sillaba precisa ma arriva con tutta l’energia“.
Conosci Lucca? Una volta sei stati anche al Teatro del Giglio per un evento solidale
“Come no. Per le gite scolastiche era praticamente obbliatorio venire a Lucca, ogni due anni, alternandola con Mantova. Il giro delle Mura è scolpito a fuoco nei miei ricordi. In più Lucca la uso spesso come tappa quando vengo su da Roma verso Genova, magari in moto. Hai citato la solidarietà, su quel fronte potrei far di più, ma fatico a fidarmi. In realtà nel tempo che ho sottratto alla mia vita ne ho sottratto anche a queste iniziative che avrebbero potuto arricchirmi a livello sentimentale e meno sul piano economico. E qui esce un po’ di genovesità“.
Che tipo spettacolo porterai a Mont’Alfonso?
“E’ un insieme del teatro che amo e che cresce dal 2010, quando ho iniziato Zelig, e ogni anno cambia un 20% in ogni sera. Dentro ci sono poesia, teatro di intrattenimento, giochi sul linguaggio, e metto tutte le salse di comicità che ho sperimentato. E’ una fotografia in movimento del momento in cui sono adesso. Con tanta autoironia e sorprese“.
Io direi che se vuoi anticipare una frase in “dantesco” al pubblico che verrà questo è il momento giusto
“Attendo de lo pubblico il responso e spero sia per voi di buon auspizio codesto mio saluto o Mont’Alfonso, presto da Lastrico Maurizio“.
Laura Sartini