REDAZIONE PRATO

Stangata sui rifiuti "Il termovalorizzatore? lo chiediamo da anni Ci stanno uccidendo"

Confindustria sull’aumento per lo smaltimento che colpirà le imprese. Gozzi: "I rincari? Erano ampiamente previsti e non saranno gli unici.. Il prezzo lo fa chi risolve il problema e la Toscana ha un problema oggi".

Stangata sui rifiuti "Il termovalorizzatore? lo chiediamo da anni Ci stanno uccidendo"

"Non c’è nessuno stupore da parte nostra sull’aumento delle tariffe per lo smaltimento dei rifiuti. D’altro canto se la Regione non è autosufficiente dobbiamo andare all’esterno per smaltire, è facile intuire che il prezzo lo fa chi risolve il problema". Marcello Gozzi, direttore di Confindustria Toscana Nord non muove un ciglio alla notizia dell’aumento medio del 6,7% della tassa dei rifiuti che colpirà imprese e famiglie. Anzi rincara: "E non penso nemmeno che sarà l’ultimo incremento". Il motivo? Da decenni gli industriali battono sul tasto degli impianti, ma senza risultato. Il dato di fatto è palese: la Toscana non è in grado di smaltire i rifiuti che produce.

"Sono cose ampiamente previste, non capiamo lo stupore generale", aggiunge Gozzi. "Il problema è che alla fine sentiamo dire sempre di no agli impianti, senza che siano proposte soluzioni alternative. Siamo in una situazione di svantaggio da molti anni, non è una responsabilità di adesso ma viene da lontano, se non ci sono gli impianti non è un problema recente è un qualcosa che non si costruisce certo in pochi mesi". Secondo Confindustria la situazione attuale è il risultato di anni di scelte non compiute e immobilismo. Il dito è puntato contro chi si è sempre opposto senza dare soluzioni: "Nel momento in cui si contrasta il progetto del termovalorizzatore allora non bisogna stupirsi anzi va accettato di pagare costi sempre più alti: è una legge di mercato che va ammessa invece di fingere stupore per qualcosa che era ampiamente previsto, altrimenti, così facendo, si prendono in giro imprese e cittadini".

Chiudere il ciclo dei rifiuti senza gravare su imprese (e famiglie) è una richiesta che arriva da lontano e che adesso si innesta in un periodo non facile, dopo la pandemia e dopo un anno folle dal punto di vista dei costi energetici con il prezzo del gas che si, ora è diminuito, ma è comunque il doppio di quanto le imprese pagavano un anno fa. Costi a carico del mondo imprenditoriale affaticato ad uscire dalle sabbie mobili di Covid e caro bollette. "Sono cose che diciamo da tempo e ora la sensazione è quella di essere Cassandra visto che si sta realizzando ciò su cui avevamo ampiamente avvertito", aggiunge il direttore. "Non siamo innamorati del termovalorizzatore, ma finora nessuno ha proposto qualcosa di più efficace rispetto ad impianti di ultima generazione come quello costruito nella città di Copenaghen, dove non credo siano impazziti tutti".

Gozzi porta ad esempio l’ultimo realizzato in Italia, a Parma: "A detta del’ex sindaco grillino inquina meno un autobus urbano, basta leggere i dati dell’autorizzazione rilasciata dall’Emilia Romagna in cui tutti i valori sono ampiamente nei parametri, questi sono fatti reali il resto è fantasia".

Infine una stilettata alla politica eternamente contraria: "Come si fa a pensare ai rifiuti zero? Sono le stesse persone che non volevano l’alta velocità. Il tema è uno: se vogliamo investire con le tecnologie disponibili si può, altrimenti possiamo aspettare e non fare nulla, ma nel frattempo è bene sapere che persone e imprese muoiono. La Toscana è una regione fortemente manifatturiera, la manifattura deve essere difesa e sostenuta, noi non vogliamo sussidi semplicemente vogliamo non pagare più degli altri".

Silvia Bini