Sos carenza di medici Sono 40 i dottori pronti ad avere più pazienti: fino a 1800 assistiti

Tra Prato e provincia 12mila persone potranno accedere alle nuove liste. Su 170 professionisti, il 23,5% ha deciso di aderire alla proposta regionale. Benelli (Fimmg): "Poche adesioni. Il carico di lavoro resta molto elevato".

Sos carenza di medici  Sono 40 i dottori pronti  ad avere più pazienti:  fino a 1800 assistiti
Sos carenza di medici Sono 40 i dottori pronti ad avere più pazienti: fino a 1800 assistiti

Sono 40 i medici di famiglia, che operano in Prato e provincia, ad aver fatto richiesta all’ufficio convenzioni dell’Asl Toscana Centro per aumentare da 1.500 a 1.800 il massimale di assistiti. Trecento utenti in più per ciascuno, il che equivale a 12mila cittadini che potranno accedere alle liste nel caso siano sprovvisti di medico di famiglia. Su 170 medici di base circa, soltanto il 23,5% ha risposto alla proposta della Regione per fare fronte alla carenza di medici, anche sul fronte di quelli di base. Un’emergenza che ha fatto sì che sia stato stipulato un pre-accordo regionale in merito alle misure per fronteggiare la carenza di medici di famiglia nelle aree interne e disagiate e che autorizza ad innalzare, su base volontaria, il massimale di assistiti a 1.800: una deroga che riguarda i professionisti che operano in forme associative a cui sarà garantita un’indennità per l’infermiere di studio, che li affiancherà. La scelta, quindi, fatta su base volontaria, si tramuterà in azione operativa a partire da dopo la metà di maggio, quando i cittadini avranno una platea di 40 medici di base in più nella scelta del professionista di riferimento.

"Penso che si possa permettere di chiedere l’aumento di massimale chi ha un’organizzazione un po’ strutturata alle spalle - commenta Alessandro Benelli, segretario della Fimmg pratese - con segreteria ed infermiere. Il professionista da solo fa più fatica a coprire un impegno del genere; va meglio ai medici che lavorano nelle medicine di gruppo". A questo va aggiunto un altro dettaglio significativo. "I massimali diventeranno secchi, si può dire - prosegue - non ci sarà più la parte variabile, ma saranno 1.500 più 5% o 1.800 più il 5% dei ricongiungimenti comprensivi di libretti a tempo determinato ed indeterminato". C’è poi il nodo delle zone carenti che per l’area pratese sono 5: le unità che mancano sono una a Cantagallo-Vernio, come pure a Carmignano e Poggio a Caiano, mentre 2 a Montemurlo e 4 a Prato. Fra Prato e provincia sono 9 i medici di base mancanti, che rientrano nei 90 necessari a coprire i buchi nelle province di Firenze, Prato e Pistoia. "In certi casi potrebbe capitare di permettere l’iscrizione di un assistito di Montemurlo, per esempio, verso un medico che ha sede in zone limitrofe e che ha dato la disponibilità ad aumentare il massimale - aggiunge Benelli - Un modo per venire incontro alle difficoltà di alcune zone carenti".

Le 40 adesioni non sono un grande numero perché "il carico di lavoro è molto alto ed interessa dottori che hanno già un numero elevato di pazienti. Il contratto nazionale prevede 18 ore settimanali di lavoro, ma la realtà è differente. Ci sono pratiche dal ricettario a quelle burocratiche che portano via tanto tempo", sottolinea Benelli. Per il segretario della Fimmg Prato è "un momento importante per la riorganizzazione della sanità territoriale. C’è da usare bene le opportunità del Pnrr". E mentre i medici di base avranno altro tempo per aderire all’aumento di massimale, si avvicina il periodo estivo che porta con sé uno dei problemi di sempre: la ricerca del sostituto per godere delle ferie. "Questa professione non è più ambita come prima - conclude Benelli - ci sono questioni da risolvere a monte, come la riorganizzazione del corso di formazione e della continuità assistenziale (ex guardia medica)".

Sara Bessi