LUIGI CAROPPO
Cronaca

Sistema moda in crisi: "Subito ammortizzatori. E aiuti agli imprenditori. Bene Prato, fa squadra"

L’assessora regionale al Lavoro Alessandra Nardini anticipa la strategia che porterà avanti nell’incontro del 18 settembre a Roma "La posta in gioco è altissima, oltre ottomila lavoratori coinvolti".

Sistema moda in crisi: "Subito ammortizzatori. E aiuti agli imprenditori. Bene Prato, fa squadra"

L’assessora regionale al Lavoro Alessandra Nardini anticipa la strategia che porterà avanti nell’incontro del 18 settembre a Roma "La posta in gioco è altissima, oltre ottomila lavoratori coinvolti".

Assessora regionale al Lavoro Alessandra Nardini, il 18 settembre si avvicina. La ripartenza delle imprese tessili legate al sistema moda è in salita. Cosa si aspetta dall’incontro con la ministra Calderone?

"Mi aspetto che, dopo oltre tre mesi dalle prime lettere che come Regione Toscana prima, e come Commissione Formazione Professionale e Lavoro della Conferenza delle Regioni poi, abbiamo inviato, ci sia finalmente una risposta alla nostra richiesta di ammortizzatori sociali per il settore moda. Tre mesi di attesa sono tanti, troppi. Ora mi aspetto un aiuto concreto per questo settore così strategico per Prato, la Toscana e per l’Italia. Non so cosa dirà la Ministra Calderone ma so cosa dirò io il 18 settembre: ribadirò nuovamente, con molta chiarezza, che servono ammortizzatori sociali e servono subito. Si è già in ritardo e rischiamo di arrivare troppo tardi. Il nostro obiettivo è quello di evitare i licenziamenti. Non c’è tempo da perdere".

Gli ammortizzatori sociali sono fondamentali per dare respiro al settore.

"Come Regione Toscana abbiamo mandato, per primi, insieme all’Emilia Romagna, i dati relativi alle lavoratrici e ai lavoratori del settore che attualmente beneficiano di ammortizzatori sociali, in modo da consentire al Governo di avere davvero il polso della reale e grave situazione di crisi che questo comparto sta affrontando e mettere in campo quindi azioni che consentano di dare risposte. Solo in Toscana parliamo di una media di 6.800 persone coinvolte nell’ultimo periodo, a cui si ritiene necessario aggiungere un 30% in più legato all’indotto di logistica e retail, portando quindi il bacino regionale di addette e addetti coinvolti a 8.160 unità. Io non so se il Governo ha chiaro quanto sia urgente e necessario intervenire, temo di no. Il fattore tempo non è un dettaglio, si deve intervenire subito, è già tardi: Regione e parti sociali lo hanno detto chiaramente".

Ma non sono i soli interventi che richiedete. Ad esempio proponete anche sostegno agli imprenditori con notevole calo di fatturato.

"Abbiamo chiesto l’approvazione di misure, anche in deroga alle vigenti disposizioni, che comprendano in particolare: l’estensione straordinaria del periodo massimo di fruizione della Cassa Integrazione per le aziende industriali ricomprese nei settori del comparto moda; l’azzeramento dei contatori inerenti al Fondo di Solidarietà Bilaterale alternativo per l’Artigianato e il suo rifinanziamento; in alternativa, abbiamo richiesto di valutare l’attivazione di una Cassa integrazione “in deroga” per tutte le imprese del settore Moda, finanziata con Fondi statali; uno strumento di sostegno al reddito, sotto forma di ammortizzatore sociale “ad hoc”. In particolare, ai titolari d’impresa del settore Moda che hanno lavoratori in Cassa integrazione o Fsba o nella nuova, richiesta Cig in deroga, abbiamo chiesto di riconoscere un indennizzo economico, come durante il periodo pandemico, proporzionale alla caduta di fatturato che dovrà essere documentata. La lettera che io ho firmato con queste richieste, indirizzata alla Ministra Calderone, portava la data del 13 giugno...".

Il Comune di Prato chiama tutti a raccolta, è la strada giusta da seguire?

"Assolutamente sì. In questi giorni ho avuto modo di confrontarmi con l’assessora Squittieri, che già nella precedente legislatura è stata protagonista del Patto locale sulla formazione, e con la sindaca Bugetti, che da presidente della Commissione Sviluppo economico si è sempre occupata, in questi anni, del nostro sistema produttivo toscano e ovviamente conosce benissimo quello pratese. Continueremo a lavorare, come abbiamo sempre fatto, in sinergia. Il territorio pratese ha saputo puntare molto sulla formazione, penso al Buzzi, all’università con il Pin, ma anche alla collaborazione con l’Its Mita per quanto riguarda la moda e in particolare il tessile a Prato. Oggi giustamente il territorio, come altri che vedono nella moda un settore strategico, sono preoccupati e chiedono a tutte le istituzioni di lavorare in sinergia per dare risposte concrete. La Regione Toscana c’è".

Una battaglia difficile. I primi incontri non sono stati soddisfacenti. Ci sono state critiche incrociate sia dal fronte sindacale che confindustriale. Come mai? È necessaria una svolta?

"Il tavolo nazionale convocato dal Ministro Urso non possiamo certo dire sia stato soddisfacente nè che siano giunti riscontri positivi, e a sostenerlo non sono certo solo io. Credo che sia assolutamente necessaria ed urgente una vera presa di consapevolezza da parte del Governo e azioni concrete. Mi aspetto questo dall’incontro del 18 settembre. Non voglio nemmeno pensare alle eventuali conseguenze in caso contrario. In gioco ci sono centinaia, migliaia, di posti di lavoro e la possibile perdita di tutte quelle competenze che in questi anni si sono sviluppate e che hanno fatto crescere il settore moda. La posta in gioco è altissima".