
Lunedì la prima riunione dei nove assessori dopo le dimissioni della sindaca. Faggi: "Obiettivo mandare avanti interventi strategici per evitare paralisi".
Tutti presenti, tranne la sindaca dimissionaria. Lunedì nel silenzio di un palazzo comunale svuotato, i nove assessori uscenti si sono ritrovati per una delle ultime riunioni di giunta. Un appuntamento breve, senza cerimonie, ma necessario: dodici delibere urgenti da approvare, per garantire la continuità amministrativa in vista del commissariamento.
"Si tratta - chiarisce il vicesindaco Simone Faggi - di atti che gli uffici avevano bisogno fossero licenziati per poter continuare a lavorare. Portarli in fondo significa evitare che alcune partite importanti vadano perse". Nessun intervento politico, nessun rilancio: solo scelte indispensabili per non lasciare la macchina comunale bloccata ai box.
Tra i provvedimenti approvati, le delibere sul rischio idraulico: un pacchetto da cinque interventi che il Comune considera essenziali. "Tenevamo molto a chiudere questo passaggio - dice Faggi - perché da questi atti dipende la possibilità di dare il via a progetti che depotenziano criticità idrauliche note da tempo". C’è poi il rinnovo del protocollo per il ’Trofeo città di Prato’, la rimodulazione dei costi per la ginnastica dolce rivolta agli anziani, e il finanziamento dei centri estivi per le scuole paritarie. Tutto ciò che può e deve essere approvato per evitare un’interruzione di servizio, senza oltrepassare i confini previsti dalla legge per una giunta in uscita. "Non ci sono limiti giuridici all’azione dell’esecutivo - conferma ancora Faggi - ma il nostro obiettivo è chiudere i percorsi avviati e garantire i passaggi decisivi".
Sul Pnrr nessuna interruzione: "Non ci sono problemi formali - precisa - perché tutti i progetti finanziati con fondi Pnrr sono già stati instradati, dunque al riparo da qualsiasi blocco".
L’ultima parola spetterà alla prossima riunione, già fissata per lunedì 7 luglio. Sul tavolo una delibera attesa dai cittadini di via Borgo di Casale: riguarda il progetto di sistemazione idraulica promesso nei mesi scorsi. "È un atto importante – conclude Faggi – dopo l’individuazione delle risorse era necessario dare il via al percorso che condurrà alla gara e alla costruzione dell’infrastruttura necessaria. Anche questo serve a ridurre in modo concreto il rischio idraulico".
Poi, l’addio. A mezzanotte del 10 luglio la sindaca Ilaria Bugetti decadrà ufficialmente dalla carica, al termine dei venti giorni previsti dalla legge per la conferma delle dimissioni. L’11 luglio il prefetto Michela La Iacona emetterà il decreto di decadenza del consiglio comunale, avviando formalmente la fase del commissariamento.
In parallelo sarà trasmessa al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, la richiesta di scioglimento del consiglio comunale. A quel punto, il Capo dello Stato firmerà il decreto presidenziale con cui si dichiara ufficialmente sciolta l’assemblea eletta e si conferisce mandato al commissario prefettizio, che sarà individuato su proposta della prefetta di Prato (e sarà indicato nel suo decreto prefettizzio).
Solo dopo questi due atti – quello prefettizio e quello presidenziale – avverrà l’insediamento effettivo del commissario, che dall’11 luglio assumerà pieni poteri per gestire il Comune fino alle prossime elezioni amministrative, previste nella primavera del 2026.
Intanto, lunedì 7 sarà il momento di chiudere davvero: l’ultima firma, l’ultima delibera, l’ultima pagina di un’amministrazione spazzata via dal terremoto giudiziario.
Silvia Bini