Morti sul lavoro, Biffoni. "Dopo il cordoglio arrivino i fatti, lo chiediamo da anni"

Il sindaco di Prato dopo la tragica morte di Luana D'Orazio

Il sindaco Biffoni

Il sindaco Biffoni

Prato, 5 maggio 2021 - "Siamo tutti scossi davanti a queste notizie e almeno per me è impossibile esprimere il dolore. In queste ore leggo tante parole di cordoglio, anche da parte di esponenti della politica nazionale. Mi auguro che a queste parole seguano i fatti: un impegno forte sul tema della sicurezza sul lavoro, cosa che Prato chiede da anni e che finora non ha avuto riscontro".

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Così il sindaco di Prato, Matteo Biffoni, a pochi giorni dalla tragedia di Luana D'Orazio, 22 anni, uccisa lunedì da un macchinario tessile nell'azienda di Montemurlo dove lavorava. Si tratta della seconda morte bianca nel distretto pratese da inizio anno dopo quella di Sabri Jallah, 23 anni, rimasto schiacciato mentre lavorava ad una macchina automatica a Montale.

"In questi anni Prato ha fatto da sola - ribadisce Biffoni - con l'aiuto della Regione Toscana e delle istituzioni sul territorio, con numeri mai all'altezza delle necessità del distretto. Se si vuole che le parole di cordoglio non siano solo una reazione emotiva all'enorme tragedia di queste ore, chi ha la competenza in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro provveda con mezzi, strumenti e risorse a far sì che le leggi vengano rispettate".

Il Comune di Prato sarà a fianco dei sindacati del territorio che venerdì manifesteranno per chiedere alle autorità competenti un maggiore impegno per la sicurezza dei lavoratori. "In questi anni il distretto ha fatto un lungo lavoro di crescita - prosegue il sindaco - per tutelare la sicurezza dei luoghi di lavoro, dove spesso imprenditori e dipendenti operano fianco a fianco; adesso è necessario che ci sia anche un supporto ulteriore perché la crisi non rischi di abbassare gli standard di sicurezza fondamentali per evitare queste tragedie".