SILVIA BINI
Cronaca

Prato, scuola organizza un torneo di pallavolo di beneficenza per adottare due bambini a distanza

Quaranta docenti dell’istituto Gandhi si sono spogliati dei panni di insegnanti per giocare un torneo di pallavolo e raccogliere offerte. I soldi devoluti consentiranno a due alunni del Burkina Faso di studiare

I docenti dell’istituto Gandhi che sono scesi in campo nel torneo di pallavolo per solidarietà

I docenti dell’istituto Gandhi che sono scesi in campo nel torneo di pallavolo per solidarietà

Prato, 5 maggio 2024 – Fare scuola non significa soltanto insegnare agli alunni le materie di studio, ma anche regalare loro insegnamenti che vanno oltre le discipline contenute nel programma scolastico. È il caso della scuola Gadhi, istituto di frontiera che accoglie bambini e bambine di diverse etnie, ragazzi con problemi fisici, senza lasciare indietro nessuno. E l’ultima iniziativa messa in campo dai docenti della scuola, segna come un marchio, l’impegno della scuola guidata dal dirigente Mario Battiato.

I docenti, quaranta in totale, hanno organizzato un torneo di pallavolo di beneficenza. Si sono spogliati dei panni di professori e maestri e sono scesi in campo per una buona causa. Buonissima. Con i fondi raccolti durante la gara infatti la scuola adotterà due bambini a distanza attraverso il programma del Movimento Shalom onlus.

"Al torneo di pallavolo hanno partecipato circa 40 insegnanti di tutti gli ordini, infanzia primaria e secondaria. Hanno formato quattro squadre, ad eliminazione diretta, blu contro neri e rossi contro bianchi, poi terzo e quarto posto le due perdenti e finale le due vincenti", spiega il dirigente scolastico Mario Battiato. "Hanno assistito alunni ed insegnanti, che hanno versato un contributo, come pure i giocatori. Col ricavato l’istituto scolastico farà due adozioni a distanza in Burkina Faso. Una bella iniziativa che abbiamo sostenuto con forza perché la solidarietà è un valore primario per noi". Inoltre la Gadhi di recente è stata al centro di un importante progetto che ha ricevuto il plauso del presidente della repubblica, Sergio Matterella, ossia tradurre la Costituzione integralmente nel linguaggio universale dei segni. La scuola che insegna e che dà il buon esempio, la scuola che si unisce per il bene comune: donare istruzione non solo ai propri alunni, quelli che fisicamente possono permettersi di andare a scuola, ma arrivando anche nei paesi più poveri dove l’istruzione è bene da conquistare. Un messaggio positivo che i docenti hanno voluto regalare a sé stessi e ai propri alunni che dal prossimo anno avranno due nuovi compagni di scuola. A distanza.