
Sono quasi a mille le firme in calce alla petizione promossa dai sindacati confederali Cgil-Cisl-Uil a favore della non autosufficienza. Un primo passo concreto dopo che i sindacalisti delle tre organizzazioni si sono esposte denunciando i rischi e le conseguenze dei rincari applicati con l’inizio di aprile alle tariffa dei ricoveri nelle rsa del territorio pratese. "Contiamo di aumentare il numero delle adesioni, che sono già numerose e stiamo pensando che potrebbe essere utile estendere tale forma di protesta anche in area fiorentina", spiega Marco Bucci, segretario generale toscano di Cisl Fp. Le organizzazioni sindacali si sono dette subito molto preoccupate per il rincaro delle rette, che va a gravare in maniera massiccia sulle famiglie e che vede impegnati in un confronto serrato gestori delle strutture per anziani non autosufficienti, Regione Toscana che ha concesso un aumento di contributo sulla quota sanitaria di soli 62 centesimi al giorno ed Asl Centro. I gestori, da parte loro, ormai da mesi hanno segnalato di essere costretti e ad aumentare la retta sociale, addebitando l’aumento alle famiglie, in quanto, dalla Regione, non è arrivato alcun segnale (se non briciole) di disponibilità nei confronti del sistema rsa. I gestori dal primo aprile hanno iniziato ad applicare l’aumento della quota sociale, cioè quella pagata dalle famiglie e in parte, in base alla condizione economica, dal Comune, di circa 300 euro al mese (fino a 3.500 euro all’anno). Un punto sul quale sindacati e gestori hanno mostrato una chiara divergenza di vedute, con i sindacati che hanno chiesto ai gestori di farsi carico dei costi maggiori derivanti da inflazione e caro bollette, invece di scaricarli sui cittadini.
I sindacati confederali, insieme alle rispettive federazioni pensionati, hanno deciso di contrastare il salasso sulle famiglie con la petizione e raccolta firme rivolta ai propri iscritti e alla comunità locale per chiedere sostanzialmente due interventi. "Chiediamo l’avvio di un percorso di consultazione popolare per promuovere reali ed evidenti rafforzamenti dei finanziamenti nazionali e locali sulla non autosufficienza e sui servizi ad essa rivolti - dicono in un comunicato congiunto - e l’abrogazione dei commi 12 e 13 della Delibera della giunta regionale Toscana 995 del 2016, responsabile per i sindacati della situazione di ambiguità attraverso cui i gestori privati delle strutture possono agire verso gli utenti e le loro famiglie per aumentare i costi del servizio". La raccolta firma sta procedendo su due binari: quello tradizionale su carta nelle sedi di Cgil-Cisl-Uil provinciali e quello sulla piattaforma change.org (Rafforziamo gli interventi a favore della non autosufficienza). La petizione è rivolta al sindaco Matteo Biffoni e al presidente del Consiglio comunale di Prato, Gabriele Alberti.
Facendo appello ad alcuni articoli dello Statuto comunale e del regolamento della partecipazione, i sindacati insieme ai firmatari chiedono "l’attivazione di un percorso di garanzia per la tutela degli utenti e delle loro famiglie nella fruizione dei servizi in rsa del territorio provinciale pratese".
Obiettivo dei Cgil-Cisl-Uil è di arrivare a consegnare la petizione nelle mani del sindaco Biffoni e del presidente del Consiglio comunale almeno all’inizio del mese di maggio per cui "a fronte di tale consegna potranno agire nelle sedi istituzionali perché vi sia una presa di assunzione di responsabilità".
Sa.Be.