Luca Boldrini
Cronaca

Addio a Roberto Sarti, grande protagonista del tessile pratese

Figlio del fondatore Faliero, ha guidato l’azienda tra i fiori all’occhiello del Made in Prato. Il funerale sabato mattina alla Sacra Famiglia

Roberto Sarti in una foto scattata anni fa dal nostro Nedo Coppini

Roberto Sarti in una foto scattata anni fa dal nostro Nedo Coppini

Prato, 14 agosto 2025 – E’ morto Roberto Sarti, nome storico del distretto tessile pratese. Per anni guida del lanificio di famiglia, fondato a Prato nel 1949 dal padre, il cavaliere del lavoro Faliero Sarti, e poi trasferito dal Soccorso al grande stabilimento di via Vittorio Alfieri a Campi Bisenzio.

Roberto Sarti aveva 83 anni; lascia la moglie Anna e i cinque figli Cinzia, Maurizio, Monica, Gabriele e Federico. Il funerale sarà celebrato sabato mattina 16 agosto alle 9 nella chiesa della Sacra Famiglia in via Papa Giovanni XXIII a Prato.

Malato da tempo, le sue condizioni si erano aggravate negli ultimi tempi. Sarti, inizialmente con il fratello Paolo, ex presidente dell’Unione Industriali, aveva raccolto l’eredità del padre Faliero, scomparso nel 1985. Il lanificio Sarti ha guardato fin dalla sua fondazione all’alta moda e tutti, ma proprio tutti i grandi nomi del fashion italiano e parte di quello mondiale sono stati clienti dell’azienda. Qualità altissima che ha contribuito a costruire le collezioni degli stilisti più celebri, da Armani a Donna Karan, che in occasione dei 50 anni dell’azienda contribuì a una pubblicazione celebrativa con queste parole: “Il Lanificio Sarti rappresenta per me quello che caratterizza l’Italia: la famiglia, la passione, la creatività e la qualità”, mentre Nicola Trussardi ricordava: “La ricerca tecnologica e la qualità dei materiali legata alla tradizione hanno fatto della Faliero Sarti un marchio leader dei tessuti made in Italy". E Vivienne Westwood? “"Quando penso al Lanificio Sarti penso subito alla parola ‘qualità’, è una gioia usare quei tessuti, un elemento chiave della mia collezione”.