Ricordi di lana e coperte di famiglia. È in corso al Mumat di Vernio la mostra "Cardato Memories" che resterà aperta fino al 26 ottobre (in agosto con orario pomeridiano: il mercoledì, giovedì e venerdì 17.30-19.30).
Esposti, nelle teche del museo delle macchine tessili al Meucci, ci sono coperte, plaid e scialli che negli anni ’50 e ’60 fecero la fortuna dei produttori della Valbisenzio. Ad inaugurare la mostra promossa dal Comune di Vernio è stata la sindaca Maria Lucarini. L’allestimento è curato per la Fondazione Cdse dalla storica Luisa Ciardi con Francesca Bernini. I cimeli di "Cardato Memories" sono stati recuperati dalla comunità di Vernio: famiglie e collezionisti, infatti, hanno cercato in armadi e bauli dove si conservavano con amore i capolavori di lana del Lanificio Val Bisenzio, nell’antica area produttiva del Mulinnovo, a sud di Mercatale di Vernio.
L’esposizione realizzata dal Cdse, di cui è presidente Fabio Giusti, è frutto di una lunga ricerca che ha coinvolto anche le aziende tessili del distretto. "Una produzione particolare che in Valbisenzio ha avuto un grande sviluppo fino al 1960. Al Mumat si possono ammirare alcuni pezzi unici, come la coperta Pinguino, protagonista anche degli spot di Carosello" ha ricordato la sindaca Lucarini.
"Dagli anni ’50 e fino alla metà degli anni ’60 le coperte sono immancabili in ogni famiglia e si affermano come oggetti per i più svariati usi – spiega Luisa Ciardi – non solo come tessuti di pregio nel corredo di novelli sposi, ma come oggetti di uso comune e familiare, spesso ripiegati sul portapacchi della Vespa o della Lambretta per le scampagnate e le gite".
Alla mostra hanno collaborato le aziende tessili Cangioli 1859, che ha messo a disposizione per la mostra la famosa coperta Pinguino che ha fatto la storia degli anni ‘60, l’Industria Italiana Filati della famiglia Lucchesi, che ha prestato una preziosa coperta del 1951, simbolo della rinascita tessile pratese nel dopoguerra, e l’azienda Pecci Filati, produttrice di plaid scozzesi di gran moda negli anni ’50.
Singolare anche il coinvolgimento della tipografia "Gori Filiberto", attiva dal 1956, che realizzò molte etichette e marchi che affiancavano le produzioni.
La storia delle coperte della Vallata inizia proprio a Mulinnovo. Nel 1896 l’opificio viene acquistato da Angelo Peyron, industriale piemontese, per la fabbricazione di tappeti. La fabbrica impiega le "fabbrichine", ragazze del luogo, esperte nella tessitura e annodatura. Ben presto il tappetificio amplia la produzione e diventa Lanificio Val Bisenzio. Realizza tappeti, plaids e coperte nello stabilimento che nel 1903 conta già 109 operai: 41 uomini e 68 donne. Dopo la guerra la fabbrica viene venduta e fino al 1966, anno della chiusura, la produzione si concentra sulla coperta da corredo, realizzata con lo stesso logo che era stato della ditta Peyron.
Elena Duranti