Radicondoli festival. C’è anche un po’ di Prato

Il direttore è il pratese Massimo Luconi. E all’appuntamento collabora anche il Pin

Radicondoli festival. C’è anche un po’ di Prato

Il direttore è il pratese Massimo Luconi. E all’appuntamento collabora anche il Pin

Il Radicondolifestival 2024 parla molto pratese. Oltre al fatto che la direzione è affidata al pratese Massimo Luconi (foto) da oltre due lustri, il programma della XXXVIII edizione dedicata all’"Alfabeto interiore" contiene appuntamenti e forme espressive d’arte che rimandano direttamente alla città di Malaparte. A partire dall’incontro sulla pedagogia e sul lavoro teatrale di uno dei più grandi registi contemporanei, quale è stato Luca Ronconi. In particolare la conferenza ha avuto come punto di partenza il mitico laboratorio che Ronconi ha animato a Prato per poi proseguire fino all’esperienza della scuola di Santa Cristina. Il Radicondolifestival prosegue a settembre con la tre giorni, dal 6 all’8 settembre, del Campus di drammaturgia. E’ uno spazio interdisciplinare e multiculturale aperto al dialogo fra diversi professionisti dello spettacolo in un confronto con la scrittura, con la produzione e la promozione di testi teatrali. Un appuntamento al quale collabora anche il Polo universitario di Prato insieme a Riccione teatro, Fondazione Zeffirelli, università Siena/Arezzo. Dal teatro all’arte con ’Paesaggi contemporanei’. Tra le opere quelle di Franco Ionda - lavora a Prato e ha collaborato per anni col Pecci - con Maternità, un trittico su tavola, composto da tre figure femminili, collocato nella chiesa di Santa Caterina, parte del Convento recentemente acquisito dal Comune. "Il teatro è uno spazio di resistenza in cui è possibile vivere esperienze che la tecnologia non è in grado di definire – dice il direttore Luconi – E’ il rifugio, ma anche il luogo delle risposte alla complessità del mondo, può essere il nostro alfabeto interiore".

Sara Bessi