
I richiedenti asilo cominciano ad accamparsi già alle otto di sera. Si portano dietro zaini, qualche vivanda, bottiglie di acqua e coca cola. Pronti a passare un’altra notte fuori dalla Questura nella speranza di essere, la mattina dopo, fra i primi dieci fortunati (e non è una lotteria) che potranno depositare la richiesta come richiedenti asilo. E così va avanti da mesi. I più fortunati ce la fanno, gli altri si mettono l’anima in pace e ci riprovano il giorno successivo. La logica è quella del "chi prima arriva, prima alloggia", perché l’ufficio immigrazione della Questura non prende appuntamenti per tali pratiche e così l’unico modo è quello di attendere fuori dal cancello della Questura dalla sera prima, a volte addirittura dalla mattina precedente con attese che possono arrivare fino a 26 ore, come raccontano alcuni legali che seguono gli aspiranti richiedenti asilo nell’iter burocratico che serve per sperare di arrivare a mettersi in regola.
Tre mesi fa succedeva la stessa cosa. Nulla è cambiato, a parte le temperature che almeno sono più miti: la notte trascorsa sul marciapiede è meno dura da affrontare, pioggia permettendo. E’ sotto gli occhi di tutti: basta passare la sera di fronte alla Questura per vederli già schierati. E se qualcuno ha un bisogno fisiologico da sbrigare? Nessun problema, c’è il vicino sottopasso – quello che dalla Questura porta al parcheggio del McDonald’s – diventato casa e bagno dei richiedenti asilo. Lì sotto è impossibile passare: l’odore di urina è insopportabile, ci sono resti di cibo e cartoni buttati in terra trasformati in giacigli di fortuna. L’attesa è lunga e i richiedenti asilo fanno una sorta di staffetta, uno si va a riposare nel sottopasso, l’altro tiene il posto per entrambi. E viceversa. "In altre Questure non succede", spiegano alcuni avvocati. "Ho clienti che attendono da due mesi di poter depositare la domanda – dice un avvocato che preferisce non comparire per paura che venga rifiutata la domanda dei suoi assistiti – Ho fatto domanda a Pistoia ma me l’hanno rifiutata sostenendo che la Questura competente è quella in cui i richiedenti asilo hanno l’ospitalità. In realtà, ci sono delle pronunce del tribunale di Milano che dicono esattamente l’opposto. I miei clienti sono fantasmi sul territorio. Gli asili politici devono essere garantiti tutti i giorni". La richiesta che i profughi devono presentare è importante perché consente loro di ottenere il permesso di soggiorno provvisorio per sei mesi e il codice fiscale per accedere alle cure sanitarie. Il sistema esce dalla normale trafila per ottenere o rinnovare il permesso di soggiorno. In questo caso, si può prendere un appuntamento, cosa che non è prevista per chi chiede protezione. Fino a qualche mese fa, non c’erano limiti di accesso ma le cose, poi, si sono complicate probabilmente a causa del super afflusso di migranti. Il risultato? Gli uffici della Questura sono stati costretti a mettere un limite di accessi giornalieri, al massimo dieci, per l’impossibilità del personale di poter ricevere e gestire un numero più alto di pratiche. E la gente si accalca sul marciapiede a giornate intere credendo di essere arrivata in un paese civile.
Laura Natoli