LAURA NATOLI
Cronaca

Quegli infiniti 9 secondi in cui è morta Luana Depositata la maxi perizia, ora sarà battaglia

Accusa e difesa pronte a studiare le conclusioni del consulente della Procura. E domani arriveranno anche i risultati della Finanza

di Laura Natoli

PRATO

Nove secondi di tempo. Sono quelli intercorsi fra la segnalazione di un’anomalia, arrivata al computer dell’orditoio, e il blocco di quel macchinario, spento da un collega di Luana D’Orazio, l’operaia morta dopo essere stata stritolata sul lavoro il 3 maggio scorso. E’ uno dei dettagli che trapela dalla perizia depositata due giorni fa dal consulente della procura Carlo Gini. Nove secondi: un intervallo durante il quale il corpo della giovane operaia veniva schiacciato dai rulli senza che qualcuno si accorgesse di quello che stava accadendo. Non è però possibile stabilire quanto tempo sia intercorso prima che la macchina segnalasse al computer l’anomalia e quindi per quanto tempo realmente sia durata l’agonia di Luana. Un tecnicismo a cui gira intorno la ricostruzione fornita dal consulente del pm che ha incrociato i dati emersi dalle prove tecniche eseguite direttamente sull’orditoio killer durante i tre sopralluoghi nella ditta di Montemurlo e il contenuto della memoria interna della macchina che ha rivelato con certezza qual’era la fase di lavorazione a cui era giunta Luana prima di essere agganciata dal braccio del subbio che l’ha trascinata inesorabilmente negli ingranaggi mortali. Il particolare del tempo intercorso fra il trascinamento dell’esile corpo della giovane dentro la macchina e lo spegnimento dell’orditoio stesso sarà poi messo in relazione con i risultati dell’autopsia, per tentare di offrire una ricostruzione più veritiera possibile di quanto è accaduto quella maledetta mattina del 3 maggio nell’Orditura Srl di via Garigliano a Montemurlo. Siamo comunque arrivati alle battute finali dell’inchiesta. Ieri pomeriggio la procura ha notificato via pec agli avvocati delle parti, difesa e parte civile, il deposito della relazione dell’ingegnere. E questa mattina gli avvocati, ritirando e poi leggendo la consulenza, potranno conoscere l’esito finale degli svariati sopralluoghi effettuati nella ditta fra giugno e luglio. "Attendiamo di leggere la relazione del consulente della procura, poi valuteremo il da farsi", didce Alberto Rocca legale, insieme alla collega Barbara Mercuri, dei due indagati principali: Luana Coppini, titolare della’Orditura, e il marito Daniele Faggi, considerato dagli inquirenti il gestore di fatto dell’azienda di famiglia. Insieme a loro è indagato il tecnico manutentore Mario Cusimano, assistito dall’avvocato Melissa Stefanacci, che avrebbe eseguito – secondo la procura – il famoso bypass elettrico che ha permesso all’orditoio di Luana di viaggiare alla massima velocità anche in assenza del cancello di protezione abbassato, invece indipensabile secondo la normativa vigente per lavorare a quel tipo di macchine. E’ il motivo per cui la procura – il fascicolo è affidato al pm Vincenzo Nitti e seguito direttamente dal procuratore Giuseppe Nicolosi – ha contestato agli indagati oltre all’omicidio colposo anche il reato di omissione dolosa delle cautele antinfortunistiche. Questo secondo reato è quello più complicato da accertare e solo una volta esaminate tutte le carte a disposizione, la procura deciderà come procedere nei confronti degli indagati.

Intanto domani la guardia di finanza depositerà i risultati sulle stime dei profitti ottenuti dall’azienda con la presunta manomissione. Un aspetto nuovo delle indagini, emerso pochi giorni fa. Il pm ha infatti incaricato la guardia di finanza di eseguire una stima economica per "verificare che effetti abbia avuto la manomissione del macchinario sotto il profilo del profitto" sui conti dell’azienda. Gli inquirenti vogliono misurare il vantaggio economico che sarebbe derivato all’azienda dalla eventuale manomissione dei macchinari della ditta, ipotesi che sta prendendo consistenza nelle indagini in cui si ricostruisce il terribile incidente sul lavoro. Nell’orditura la produzione ha continuato senza sosta da quando, quattro mesi fa, è morta Luana.