ELENA DURANTI
Cronaca

Prima rapinatore poi spacciatore. Preso con il carico di hashish in auto. È un ex della "banda del Soccorso"

Il 32enne albanese ha diversi precedenti per scippi ai danni di cinesi: era già finito in cella giovanissimo. Il blitz scattato in via Roncioni. Pedinamenti e indagini della squadra mobile su impulso della procura.

Il procuratore capo della Repubblica Luca Tescaroli durante un’udienza in Tribunale a Prato

Il procuratore capo della Repubblica Luca Tescaroli durante un’udienza in Tribunale a Prato

In macchina stava trasportando un vero emporio della droga. Un 32enne albanese è stato bloccato e arrestato dai poliziotti della squadra mobile che lo hanno fermato in via Roncioni. Aveva una grossa partita di hashish e mille euro in contanti, considerati il probabile provento dell’attività di spaccio. L’uomo è un ex componente della banda del Soccorso. E visti i suoi precedenti ora si trova agli arresti domiciliari con il braccialetto elettronico.

Ad incastrarlo è stata una complessa attività investigativa, coordinata dal procuratore della Repubblica di Prato, Luca Tescaroli, e sviluppata con servizi di osservazione e pedinamenti. Mercoledì scorso, gli agenti alla squadra mobile hanno controllato la sua auto. Il conducente di 32 anni, con nazionalità albanese e vari precedenti di polizia, è apparso subito in forte stato di agitazione.

Così è scattata la perquisizione personale e del veicolo, che ha consentito di scoprire un parallelepipedo in cellophane, nascosto nella macchina e contenente dieci panetti di sostanza stupefacente. Sostanza che sottoposta al narcotest è risultata hashish. Inoltre il 32enne aveva con sé denaro contante per circa mille euro. L’arrestato risultava aver compiuto anche diverse rapine ai danni di cittadini cinesi nella provincia di Prato. L’albanese faceva parte della cosiddetta "banda del Soccorso" ed è finito a più riprese in carcere per questi reati, nell’ambito delle indagini proprio sulla banda criminale. Banda la cui attività risale addirittura al 2012 quando furono arrestate 11 persone accusate di rapine, scippi, lesioni personali e minacce, soprattutto contro immigrati cinesi, persone anziane e donne, nonché di ricettazione.

Una vera e propria gang multietnica, composta da 6 albanesi, 4 italiani e 3 marocchini, tra i 18 e i 22 anni. Nove di loro tra cui lo spacciatore 32enne fermato mercoledì, finirono dietro le sbarre. Sui social network amavano autodefinirsi la "gang del Sokkorso" (dal nome del quartiere in cui agivano) e pubblicavano le loro foto con i visi nascosti da cappucci, scattate poco prima dei raid, oppure con parte del bottino.

Dopo l’arresto per detenzione a fini di spaccio, l’indagato è stato trasferito alla casa circondariale di Prato. La procura ha richiesto la convalida del suo arresto con misura detentiva. Il giudice per le indagini preliminari ha convalidato l’arresto e ha applicato gli arresti domiciliari con braccialetto elettronico. La sua effettiva responsabilità dovrà essere vagliata nelle successive fasi del procedimento penale e in virtù della presunzione di non colpevolezza, il 32enne potrà considerarsi colpevole solo sulla base di una sentenza passata in giudicato.

Elena Duranti