
Massimo Taiti, vicepresidente Figc Toscana
Prato, 8 marzo 2025 – L’avvocato Massimo Taiti, è vicepresidente Figc toscana, delegato Coni, ha vissuto tanti anni vicino ad Andrea Toccafondi alla guida dell’Ac Prato. La squadra e la società laniera stanno vivendo una stagione da metà classifica in serie D nonostante le prospettive di ambizioni dichiarate dal presidente Stefano Commini. Un altro anno nella quarta serie con incertezza per il futuro.
Taiti come vive questa situazione da addetto ai lavori?
“Il campionato di serie D è crudele in quanto vedrà promossa una sola squadra e vincere i playoff non garantisce la promozione. Quest’anno così come avviene quasi sempre ci sono tre squadre attrezzate per vincerlo a cui ci aggiungiamo un outsider come il Tau Altopascio. Quindi nonostante gli investimenti importanti fatti due saranno fuori dai giochi...“-
E come la vive da tifoso pratese?
“Effettivamente il campionato del Prato non ha rispettato le attese della vigilia. Mi risulta che nonostante lo sforzo economico del presidente Commini le altre pretendenti abbiano effettuato investimenti molto più corposi. Si pensi che di regola chi vince non spende meno di due milioni di euro e come detto vince una sola quindi le altre saranno altrettanto deluse. Se poi pensiamo che in Lega Pro per cercare di salvarsi l’investimento non potrebbe essere meno di tre o quattro milioni di euro lascio ad altri le conclusioni...Ovviamente da pratese vorrei sempre tutti gli anni un Ac Prato vincente ma da addetto ai lavori so che non è possibile. Consiglio ai tifosi se, come voglio sperare, i bilanci del Prato sono a posto, di tenersi ben stretto Commini perchè non mi sembra che ci sia mai stata la fila per rilevare la società, anzi. La società non è appetibile nonostante abbia ricostruito il settore giovanile, ma i risultati di regola si vedono dopo 7 o 8 anni. In più ora abbiamo l’incognità della legge che ha abolito il vincolo sportivo“.
Si parla molto di impianti sportivi per essere competitivi. La Toscana vive luci e ombre.
“Vero, sono gli impianti il punto dolente. Senza impianti non si fa nè calcio nè altri sport. La sindaca Bugetti si è mostrata disponibile verso un progetto di riqualificazione che ho presentato e che lei ha condiviso. Certo è che è necessario il coinvolgimento della società insomma un project financing per renderlo attuabile. Solo così poi il Prato sarà appetibile. Ho sentito sussurrare frasi tipo ’prima i risultati poi gli impianti’, ma chi dice queste cose non capisce niente di sport“.
La Zenith è un esempio virtuoso
“L’ottimo presidente Carmine Valentini è la massima espressione calcistica pratese in quanto Stefano Commini viene da fuori. Il presidente Zenith ha capito come un impianto debba essere messo a reddito. E’ una realtà da prendere ad esempio“.
Che progetto ha in mente per il Lungobisenzio?
“Il Lungobisenzio dovrà rimanere aperto 365 giorni all’anno con le sue attività commerciali propedeutiche alla società. Dovremmo istituire una sinergia tra amministrazione comunale e Ac Prato altrimenti la società laniera non avrà futuro“.
Se non ci sono capitali adeguati per la ripartenza del Prato che scenari si aprono?
“Dovremmo pensare a nuove forme partecipative ad esempio la formula con cui il 50.1% è in mano ai tifosi sul modello tedesco. Due anni fa ne parlammo in un convegno organizzato a Prato dal Coni. In definitiva: no al calcio dei padroni ma calcio del popolo, un modello profondamente diverso dall’azionariato popolare. Gli uffici della sindaca hanno già questo progetto, aspetto solo che mi chiamino per confrontarci. Secondo me questo è il futuro del Prato, altrimenti vivacchierà nelle serie minori“.
Per valorizzare il Lungobisenzio dovrebbe diventare un simbolo della città ancora di più. Non crede?
“Certo, penso ad esempio all’intitolazione a Dino Baldassini o ad Andrea toccafondi o perchè no a tutti e due“.