Pitti Filati è ai blocchi di partenza: da oggi fino al 26 la Fortezza da Basso di Firenze ospita le collezioni primavera estate 2025 dei filati per maglieria. Tra i 115 espositori ben 28 provengono dal distretto insieme ad altre 7 attività legate al settore, dalla logistica alla meccanica.
La fiera di riferimento per il mondo dei filati e della maglieria a livello internazionale, stavolta assume un valore anche simbolico per quelle aziende del distretto che hanno vissuto l’esperienza dell’alluvione del 2 novembre scorso. Una presenza che sta a dimostrare la forza e la determinazione degli imprenditori pratesi a volersi risollevarsi da un evento drammatico sia per la produzione tessile che per tante famiglie.
Ecco chi sarà in fiera: Ctf srl, Casa del filato srl, Cofil srl, Ecafil best spa industria filati, Fil.Pa 1974 snc, Filati Be.mi.va. spa, Filati Biagioli Modesto srl, Filati Naturali srl, Filatura Papi Fabio, Filcompany srl, Filitaly - Lab srl, Gi.ti.bi filati srl, Ilaria srl manifattura lane, Industria Italiana Filati spa, Lanificio Dell’Olivo, Lineapiu’ Italia spa, Linsieme filati, Manifattura Igea spa, Millefili, Mister Joe srl, Mtj - filatura a pettine P3, New Mill spa, Pecci filati spa, Pett. Lagopolane sas di Gorini Giov. & C, Pinori filati spa, Polipeli spa, Pool filati srl, Toscano srl. Accanto alle 28 filature ci sono anche attività pratesi che ruotano attorno al mondo della produzione e della logistica. Alla kermesse troviamo Albini & Pitigliani spa, Bonaparte srl, Gualchieri e Gualchieri & c. srl, Jump srl, Pafasystem srl, Stampatextyl srl, Consorzio promozione filati.
Ci sono anche dei grandi assenti, come Filpucci che ha anticipato a dicembre la presentazione della collezione, superando il concetto di stagionalità e proponendo una collezione che si compone principalmente di filati naturali, progettati per durare a lungo. La presentazione è avvenuta nello showroom aperto a Parigi.
Intanto, su quali basi e con quali aspettative il distretto arriva all’appuntamento di Pitti Filati? Come detto, nemmeno questa edizione, come nessuna delle precedenti degli ultimi anni segnati da covid, conflitti internazionali e relative conseguenze economiche, si svolge in tempi definibili come “normali”: una situazione questa che si riflette - anche per gli effetti statistici distorsivi di andamenti altalenanti - sui dati del settore a Prato. Dopo un 2021 che recuperò del tutto le ingenti perdite del 2020 e un 2022 eccellente (rispetto al 2021, +13,4% di produzione rilevato dal Centro studi di Confindustria Toscana Nord e +17,3% di export in valore calcolato dallo stesso Centro studi su dati Istat), il 2023 ha segnato per le filature pratesi una frenata. Non essendo ancora disponibili i dati del 4° trimestre, si evidenzia che nel periodo gennaio-settembre 2023 la produzione si è ridotta rispetto al 2022 del -10,3%: un numero destinato a peggiorare nel consuntivo dell’anno a causa delle non buone prestazioni dell’ultimo trimestre, funestato anche dall’alluvione. Quanto all’export, gennaio-settembre 2023 ha realizzato in valori -14,5% sul corrispondente periodo del 2022.
Sa.Be.