REDAZIONE PRATO

Panificio Toscano, ancora caos. Picchetto dei lavoratori, interviene la polizia / VIDEO

Sì Cobas e dipendenti di nuovo contro le decisioni dell’azienda

Un momento del picchetto davanti al Panificio Toscano (foto Attalmi)

Prato, 17 settembre 2018 - Non c'è pace per i lavoratori del Panificio Toscano. Ieri sera poco dopo le 20 sono tornati in circa un centinaio davanti allo stabilimento di via Onorio Vannucchi, al Macrolotto, per protestare contro le decisioni dell’azienda. Uno sciopero e un picchettaggio in piena regola, controllati dalle Volanti della polizia giunte sul posto. A fianco dei lavoratori è sceso il rappresentante di Sì Cobas, Luca Toscano.

Non è mancata la tensione con i poliziotti che hanno spostato di peso i manifestanti per consentire il passaggio dei camion (VIDEO).

«All’annuncio di internalizzazione fatto dall’azienda non sono seguite le azioni sperate - afferma Toscano - anzi i due delegati sindacali licenziati non sono stati riassunti e le condizioni e gli inquadramenti di lavoro prospettati non sono differenti rispetto a quelli che hanno dato origine alle contestazioni da parte dei lavoratori».

Dopo le proteste di questa estate, il Panificio Toscano aveva affermato di voler dire addio al modello di esternalizzazione attuale basato sull’appoggio a cooperative per l’impiego del personale. E così aveva annunciato che a partire da settembre avrebbe assunto tutti i lavoratori della cooperativa Giano con tanto di apertura di tavolo di trattative sindacali. Anche la Procura fiorentina si è mossa riguardo alla vicenda del Panificio Toscano, aprendo un fascicolo per quanto riguarda l’impiego di cooperative che forniscono personale. «Dopo l’annuncio delle intenzioni dell’azienda, abbiamo sospeso lo stato di agitazione. Purtroppo ci sono stati due tavoli di contrattazione, ma di fatto le contrattazioni sono state rotte», dice Toscano che nel corso del picchetto precedente era stato portato in questura insieme ad altri tre operai e poi denunciati. «L’azienda non riassume i due licenziati e prosegue con l’internalizzazione, ovvero con l’assunzione diretta dei dipendenti. Sembrava un gesto di apertura, ma in realtà non lo è perché assume i lavoratori alle stesse condizioni contrattuali non adeguate per questo tipo di lavoro».

LA POLIZIA - Secondo quanto riporta una nota stampa della Questura, i manifestanti erano poco meno di un centinaio della zona e altri 50 arrivati in pullman da Bologna e non ci sono stati "scontri o feriti" con il servizio d'ordine che "si è limitato a liberare la sede strada e consentire le vie di entrata ed accesso dei mezzi deputati alla consegna del pane". E la stessa Questura informa che è in corso l'identificazione dei partecipanti per eventuali responsabilità penali per la manifestazione senza preavviso e le "condotte serbate".

Sa.Be.