Ospedale, 8 milioni di danni. E la stima non è definitiva

Ancora da quantificare la spesa per il cartongesso completamente da rifare

Il sottosuolo dell’ospedale Santo Stefano deve attendere ancora qualche mese prima di tornare ad essere completamente fruibile. Il seminterrato è stato invaso da acqua e fango nella notte tra il 2 e il 3 novembre, quando neppure la struttura, che ha festeggiato da poco i primi dieci anni di esistenza, è stata risparmiata dall’alluvione scatenata dalla tempesta Ciaran.

Una vasta superficie di circa 1500 metri quadrati che è stata invasa da più di un metro di acqua, fango ed altri liquami della rete fognaria e per la quale sono in corso i conteggi dei danni. Secondo una prima stima, si parla di circa 8 milioni di euro: una somma che potrebbe anche lievitare perchè ad andare sott’acqua sono stati spogliatoi dei dipendenti, magazzini e depositi per i farmaci e dispositivi per terapie specifiche. Non solo, come è emerso fin da subito, l’acqua ha danneggiato anche i mezzi meccanizzati per la distribuzione sia della posta pneumatica che dei pasti, come pure ha messo ko il funzionamento dei motori degli ascensori. Nei primi giorni post-alluvione, la direzione sanitaria ospedaliera è dovuta ricorrere al supporto della protezione civile e della Cross per il trasferimento "a mano" dei pazienti. Problemi anche al pronto soccorso, che per il 70% è rimasto chiuso per via dell’allagamento e per tre giorni ha ricevuto soltanto pazienti in autopresentazione. Ma intanto, mentre proseguono le fasi di ripulitura dei locali seminterrati, si possono vedere ancora ruspe al lavoro nell’area della vasca di espansione, che secondo quanto detto dall’Asl nell’immediatezza dell’alluvione avrebbe funzionato a dovere.