
Mutui, le rate schizzate alle stelle L’incertezza spinge al tasso fisso "Diminuito il budget delle famiglie"
Sulle compravendite incide non di poco l’andamento dei mutui. L’aspetto analizzato dal report di Mediatori Group, riguarda anche il mercato dei mutui, che in media vengono concessi al 70% dei richiedenti con una rata mensile per almeno 25 anni. "Non ci sono stati grossi scossoni rispetto al passato nonostante i tassi di interesse siano aumentati – spiega Simone Bolognini Consulente Euroansa Prato – per quanto riguarda il futuro dipende dal costo del denaro. Assistiamo a tante negoziazioni verso i mutui a tasso fisso, quelli variabili registrano scostamenti troppo pericolosi di mese in mese".
Per quanto riguarda i mutui, i più richiesti sono quelli a tasso fisso dove si registra però, un aumento delle rate: il tasso fisso è arrivato al 4% rispetto all’ 1,9% di inizio 2022, per quelli variabili l’incremento è più o meno dello stesso tenore ma quello che preoccupa le famiglie riguarda l’incertezza. I mutui a tasso variabile subiscono gli scossoni del mercato che in questo momento di così grande volatilità, dà non poche preoccupazioni alle famiglie.
Nell’ultimo periodo si assiste infatti sempre più spesso alla richiesta di rinegoziazione verso il tasso fisso. Con il costo del denaro aumentato, l’orizzonte del 6% per gli interessi sulle rate appare sempre più vicino. Per questo banche e cittadini preferiscono andare cauti sulle richieste di mutui. Al momento il tasso fisso si aggira attorno al 4% rispetto al 1,9% del passato è una bella batosta che ha inciso sulla richiesta media di finanziamenti scesa a 137.000 euro rispetto ai 145.000 del 2022. "Essendoci rate più alte e con i tassi di interesse raddoppiati la capacità di spesa dai cittadini si è contratta, quindi si è abbassata la cifra a disposizione per l’acquisto della casa – aggiunge Bolognini – la domanda è comunque alta e la disponibilità degli istituti bancari a concedere mutui è ancora elevata. Circa il 70% delle richieste vanno a buon fine".
Sul futuro tutto è appeso alle decisioni della Bce che potrebbe decidere per un ulteriore ritocco del costo del denaro, ritocco si andrebbe ad aggiungersi ai rincari di inizio febbraio che già pesano sulle spalle delle famiglie alle prese con sempre maggiori spese.
Silvia Bini