
Uno degli striscioni di contestazione apparsi nelle ultime ore in città
L’incontro c’è stato. Le parti si rivedranno, il percorso è iniziato quindi e proseguirà. Ieri in un noto studio legale cittadino si sono confrontati i rappresentati della cordata di imprenditori pratesi e quelli della società Ac Prato guidata da Stefano Commini. Confronto sereno con l’ufficializzazione della proposta di acquisto della società laniera da parte del gruppo di "volenterosi". Insomma si fa sul serio come annunciato ieri da La Nazione. La cordata chiacchiera poco e vuole andare avanti con fatti nel solco praticabile "di mettere l’Ac Prato in mano ai pratesi". Il primo passo per andare avanti nel dialogo è verificare, virgola dopo virgola, i conti della società gestita negli ultimi anni dall’imprenditore romano. I commercialisti della cordata pratese metteranno mano a bilanci e patrimonio per poter indicare un valore X della società. Bisognerà vedere se prevarrà il segno più o il segno meno visto che per ogni stagione il patron Commini ripianava debiti piuttosto pesanti post campionato.
In questi giorni quindi spazio alla new diligence, una serie di controlli e analisi accurate per aprire la strada alla transazione vera e propria. Da parte di Commini c’è la disponibilità al confronto anche in base appunto alla verifica puntuale dei conti e dei numeri.
Come si dipanerà la trattativa? Potrebbe bastare il saldo dei debiti per il passaggio di mano oppure saldo debiti più bonus valorizzazione (vivaio, settore giovanile, patrimonio giocatori, spese sostenute allo stadio e a Grignano) come spesso ha detto Commini? Oppure debiti sulle spalle di Commini e pagamento da parte della cordata di imprenditori di una cifra che potrebbe oscillare tra i 200mila e i 500mila euro. Il progetto dei "volenterosi" si proietta su tre anni con un budget annuo di due milioni. Obiettivo dichiarato: portare l’Ac Prato in Lega Pro, una dimensione adeguata alla storia e alla tradizione biancazzurra. Un salto dalla palude della serie D verso il calcio professionistico puro. Nessuno dei partecipanti alla cordata avrebbe ruoli di vertice e di gestione, è stato ribadito. Sarebbero ingaggiate persone di calcio di provata esperienza nei ruoli chiavi a partire dalla presidenza e dal direttore generale. Al momento ha dato adesione, convinta al progetto, una quarantina di imprenditori del mondo del tessile, del terziario e di altri settori. Nomi famosi nel panorama cittadino che sono stati ’convocati’ da un imprenditore che da Prato ha fatto decollare la sua attività in tutta Italia e non solo.
Luigi Caroppo