SARA BESSI
Cronaca

Muore in ospedale per meningite. Dopo due anni riparte l’incubo

La vittima è una donna di 64 anni di San Giorgio a Colonica, lavorava nel circolo Arci della frazione. Di mattina la febbre, poi la corsa al Santo Stefano. Non era vaccinata. Scatta la profilassi per otto persone

Isabella Giusti

Prato, 24 ottobre 2019 - Nessuno mai si sarebbe immaginato che quella febbre alta, arrivata improvvisa, avrebbe alla fine strappato agli affetti dei familiari e degli amici Isabella Giusti, 64 anni, residente a San Giorgio a Colonica. E’ tornata la meningite. Una malattia di tipo C che nell’arco di appena un giorno e mezzo non le ha lasciato scampo. Un’infezione fulminea e particolarmente violenta, di fronte alla quale le difese della donna non hanno avuto la capacità di salvarle la vita. Isabella Giusti, che aveva lavorato nel settore tessile e stava per andare in pensione, svolgeva attività come barista volontaria al circolo Arci «Mario Tronci» di San Giorgio a Colonica. Purtroppo, dopo la chiusura del lunedì sera, non ha fatto più ritorno al suo posto dietro al bancone. Fino al giorno prima stava bene e non c’erano, a quanto pare, segnali sospetti. Poi nella mattinata di martedì la donna ha accusato febbre alta e alcuni sintomi che, con il passare delle ore, hanno fatto pensare a qualcosa di grave, tanto che in serata la 64enne è stata trasportata al pronto soccorso del Santo Stefano. Considerata la gravità delle sue condizioni, è stata ricoverata nel reparto di terapia intensiva dove iI medici le hanno diagnosticato una infezione da meningococco. La prognosi è risultata da subito gravissima e riservata. Purtroppo l’infezione è stata molto violenta e le sue condizioni sono peggiorate rapidamente. Per la 64enne non c’è stato niente da fare e vane sono risultate le cure tentate dai medici. Isabella Giusti è morta intorno alle 13 di ieri. I risultati usciti nel pomeriggio dal laboratorio hanno spiegato il resto: il meningococco che ha ucciso la donna è del tipo C, quello più grave, anche se resta da verificare di che ceppo preciso di tratti. «Purtroppo la paziente non si era sottoposta alla vaccinazione contro l’infezione da meningococco di tipo B e C», dice Giorgio Garofalo, direttore dell’area igiene pubblica della Asl Toscana centro. «Il vaccino ha la capacità di aiutare a limitare l’aggressività dell’infezione. Per prima cosa abbiamo subito proceduto (già ieri, ndr) con la profilassi che ha interessato in tutto otto persone, sei familiari e due amici di lavoro della donna». L’unità funzionale di igiene e sanità pubblica dell’area pratese non appena appreso del decesso della paziente affetta da meningite ha attivato le procedure per l’indagine epidemiologica con l’obiettivo di capire quali sono stati i luoghi frequentati dalla donna ed ha avviato le procedure di profilassi per i contatti più stretti. Nel dolore la famiglia di Isabella, il marito Tiziano Rosati ed i due figli Andrea e Francesco, e tutta la comunità di San Giorgio a Colonica. Sulla salma della donna è stato disposto il riscontro diagnostico, secondo la procedura prevista dall’ospedale, prima di essere restituita ai familiari per le esequie. «Vogliamo tranquillizzare le persone che frequentano abitualmente o anche occasionalmente il circolo dove prestava attività la signora deceduta - aggiunge il dottor Garofalo - Il meningococco non rimane nell’aria a lungo, ma passa da persona a persona per contatti stretti. Il che significa che clienti di passaggio o anche abituali non sono da considerare contatti stretti, e quindi non esiste il rischio di contagio». Il dispiacere per questa morte è forte anche negli ambienti medici: «Speriamo che in quest’anno non ci siano altri decessi per meningite - auspica Garofalo - I numeri che abbiamo a disposizione ci dicono che siamo in linea con la media di possibili manifestazioni di infezioni da meningococco». Dopo gli anni orribili del 2015 e 2016 e la vasta campagna regionale di vaccinazione contro il meningococco, si riaffaccia dunque l’incubo della meningite a Prato. Nella città del tessile dal 2015 ad oggi i casi di meningite sono stati dieci: tre nel 2015 per meningite C, cinque nel 2016, uno nel 2017 e nessun caso nel 2018. Nel 2019 è il primo caso di meningite e per di più con esito letale. Infatti, le morti da meningococco in provincia sono state tre: un decesso nel 2015, e uno nel 2016 tutti per meningite di tipo C e poi il caso di ieri. In Toscana l’ultimo decesso per meningite risale al giugno scorso quando all’ospedale pediatrico Meyer di Firenze morì una bambina tedesca in vacanza con la famiglia a Donoratico, in provincia di Livorno. Anche lei era stata infettata dal ceppo C. Contro il meningococco C negli anni la Regione ha portato avanti una campagna straordinaria di vaccinazione gratuita che ha coinvolto tutti gli ambulatori pubblici delle Asl, i pediatri e i medici di famiglia. La campagna è stata prorogata più volte ed è terminata a giugno scorso. L’unica variazione epidemiologica in Italia per i casi di meningite, negli ultimi anni, ha riguardato proprio il focolaio di meningococco C presente in Toscana, per cui la Regione ha predisposto l’offerta gratuita della vaccinazione ad un’ampia quota della popolazione. © RIPRODUZIONE RISERVATA