REDAZIONE PRATO

Morta dopo il parto: ‘Nessun colpevole’

La famiglia di Annalisa Casali si è opposta alla richiesta di archiviazione

Annalisa Casali, 36 anni, era responsabile del personale alla Adecco di Prato

Prato, 1 aprile 2017 - Chiesta l’archiviazione dell’inchiesta sulla morte di Annalisa Casali, la mamma di 36 anni di Prato deceduta all’ospedale di Careggi il giorno dopo aver partorito il primo figlio. Ma la famiglia non ci sta, e ha già presentato la propria opposizione al giudice. A porre fine all’esistenza dei presupposti per l’esercizio dell’azione penale, secondo il pm Leopoldo De Gregorio, sarebbero gli esiti della consulenza affidata al medico legale, Brunero Begliomini.

La giovane donna era infatti affetta da questa rara malattia genetica, la sindrome di Ehlers-Danlos (Eds), che incide sulla resistenza dei tessuti, difficilmente diagnosticabile anche da chi ha seguito il percorso della gravidanza.

Ma gli esperti avrebbero stabilito inoltre che anche un parto cesareo non sarebbe bastato ad evitare le lesioni, anzi, certi movimenti tipici di questo tipo di parto avrebbero potuto addirittura essere più pericolosi per la patologia da cui era afflitta la donna. Tesi che non convince la famiglia, che aveva sollecitato le indagini proprie nei confronti di chi avrebbe dovuto indirizzare la gravidanza verso un più «sicuro» parto cesareo. Sarà il giudice a far da arbitro tra la procura, che aveva iscritto sei sanitari sul registro degli indagati, e la famiglia della donna in cerca di giustizia.