MASSIMILIANO MARTINI
Cronaca

Mezzo secolo di tennis. Grande festa al Tc Prato per guardare al futuro

Stasera allo Sporting Club c’è la presentazione del libro a cura di Jacopo Calò. Carducci sui 50 anni del club: ad introdurlo Sandro Veronesi ed Edoardo Nesi.

Il presidente Romagnoli durante una presentazione del torneo internazionale U18

Il presidente Romagnoli durante una presentazione del torneo internazionale U18

Cinquant’anni di tennis, di amicizie e di successi. Il Tc Prato celebra oggi il suo mezzo secolo di vita con una grande serata che riunirà soci, amici, ex giocatori e personalità che hanno fatto la storia dello Sporting Club, diventato negli anni uno dei circoli più prestigiosi d’Italia. Il programma prevede una cena sociale e, a seguire, la presentazione del volume ‘Tennis Club Prato. 50 anni di amicizia, storia e successi’, curato da Jacopo Calò Carducci. Un libro che ripercorre i momenti più significativi del club e che sarà introdotto da due firme d’eccezione: gli scrittori pratesi e da sempre amici del Tc Prato, Sandro Veronesi ed Edoardo Nesi, autori delle prefazioni e ospiti della serata. "È un modo per ricordare i fondatori, i presidenti che si sono succeduti e il senso di appartenenza che lega oggi le seicento famiglie socie del club", spiega il presidente Marco Romagnoli. "Il Tc Prato ha ospitato eventi memorabili – ricorda ancora Romagnoli –, dal campionato italiano assoluto ai due incontri di Coppa Davis, fino ai tanti trionfi delle nostre squadre. E guardiamo al futuro con lo stesso spirito moderno che ci ha guidato fin dall’inizio".

Coppa Davis che il Tennis Club Prato ha ospitato nel 1987, quando l’Italia di Canè e Colombo affrontò al primo turno, perdendo solo 3-2, la fortissima Svezia di Wilander, Jarryd e Pernfors che poi vinse il trofeo dell’insalatiera, e nel 1998, quando Gaudenzi, Sanguinetti e Nargiso batterono lo Zimbabwe dei fratelli Black con un perentorio 5-0 (azzurri che poi approdarono in finale perdendo 4-1 dalla Svezia). E come non ricordare quel campionato italiano del 1980 vinto nel singolare da Corrado Barazzutti, nel doppio dai fratelli Adriano e Claudio Panatta e nel misto dall’attuale presidente della federazione tennis e padel Binaghi insieme alla Ippoliti. Tra i capitoli più importanti della sua storia spiccano però anche il Torneo Internazionale Under 18 "Città di Prato", autentico trampolino di lancio per molti campioni (tanto per citare solo qualche nome, ricordiamo quelli che poi sono diventati numeri uno al mondo, Federer e Sinner), i sei scudetti conquistati dalla squadra femminile e le vittorie leggendarie dei veterani, come quella del 1982 di Ciardi e Focosi contro la coppia di grande fama internazionale composta dai super campioni Pietrangeli e Sirola. Il circolo oggi è un punto di riferimento non solo per il tennis, ma anche per le tante attività collaterali che spaziano dal padel al pickleball, dalla piscina alla palestra, fino agli spazi dedicati al ciclismo e alla corsa.

"Il Tc Prato è una realtà a 360 gradi, pensata per le famiglie e aperta a chi vuole vivere lo sport in tutte le sue declinazioni", sottolinea Romagnoli. Grande attenzione anche alla scuola tennis, che conta numeri e qualità di livello nazionale. "Il nostro obiettivo – conclude il presidente – è formare e appassionare le nuove generazioni: sono loro il futuro del circolo". Questa sera, dunque, il brindisi per i primi cinquant’anni. Un anniversario che il Tc Prato vuole festeggiare nel segno della memoria, ma anche con lo sguardo rivolto ai prossimi traguardi.

Massimiliano Martini