Massimo Sestini al Pecci. Una vita tra foto e scoop

Pratese e tra i più importanti fotogiornalisti internazionali: l’incontro mercoledì .

Un ospite d’eccezione mercoledì 8 maggio alle 21 al Pecci: Massimo Sestini, nato nel 1963 a Prato, considerato uno dei più importanti fotogiornalisti internazionali. La serata a ingresso libero è organizzata in collaborazione con l’associazioneIl Primo Terzo. Grazie a una produzione sterminata, Massimo Sestini ha raccontato come nessun altro quattro decenni di storia del costume, della politica e società italiana. I primi scoop arrivano a metà anni Ottanta: da Carlo d’Inghilterra fotografato a Recanati mentre dipinge un acquerello, a Licio Gelli ripreso a Ginevra mentre è portato in carcere appena costituitosi dopo la fuga in Argentina, all’attentato al Rapido 904 nella galleria di San Benedetto Val di Sambro, con cui ottiene la sua prima copertina sul settimanale tedesco Stern. Da quel momento, Sestini, oltre a mantenere una costante attenzione per la cronaca, fondando l’agenzia che porta il suo nome e allevando numerosi fotoreporter, si dedica ai grandi avvenimenti d’attualità. L’obiettivo è essere sulla notizia, qualunque sia il mezzo per arrivarci; anche quando pare impossibile. Le sue fotografie escono sulle prime pagine dei principali giornali del mondo. Sarà così testimone della tragedia della Moby Prince e autore delle foto dall’alto degli attentati a Falcone e a Borsellino. Le foto aeree diventano una sua costante, premessa a quelle zenitali più recenti. Nel 2012 s’immerge con i sommozzatori della Marina Militare dentro la Concordia appena affondata. Nel 2014 è a bordo della Fregata Bergamini, testimone delle operazioni di salvataggio Mare Nostrum, a largo delle coste libiche. Dopo dodici giorni di tempesta, riesce a riprendere dall’elicottero un barcone di migranti tratto in salvo: la foto vince il prestigioso World Press Photo nel 2015. Da questo Premio parte la sua ricerca con il progetto Where Are You: nel corso del quinquennio successivo rintraccerà e fotograferà (dall’alto e perpendicolarmente come la foto del barcone) una decina dei migranti che erano su quella barca, ritratti nella loro vita definitiva, in giro per l’Europa, realizzando un documentario con National Geographic trasmesso in tutto il mondo.

"Avere l’occasione di confrontarci con un grande fotografo come Massimo Sestini ci riempie di orgoglio - spiega Luca Branchetti, presidente dell’associazione Il Primo Terzo -. L’esperienza che Massimo Sestini sarà capace di portare sul palco sarà sicuramente illuminante. Oggi più che mai, in uno scenario globale dove siamo bombardati continuamente da qualsiasi tipo di immagine, perdendo così la preparazione e la conoscenza della materia fotografata, c’è bisogno di ristabilire dei punti fissi, di tracciare delle strade da seguire". L’associazione Il Primo Terzo è impegnata da oltre dieci anni nella divulgazione della cultura fotografica in tutte le sue forme e ha sempre messo al centro della sua attività la formazione: per questo, nel corso degli anni, ha sviluppato un ricco calendario di corsi, a cominciare dal livello base fino a quello più avanzato, per permettere a chiunque di poter intraprendere un percorso formativo completo e ritagliato sulle proprie necessità.