SILVIA BINI
Cronaca

Interventi lumaca, incubo liste di attesa. "Deve fare la cataratta? Se ne parla nel 2025"

Il caso di una donna di 70 anni che deve sottoporsi ad una doppia operazione. Con l’Asl non se ne parla prima di febbraio: "Mi hanno detto di tornare il prossimo anno. Come è possibile che sia così?

Prato, 3 maggio 2024 – «Per la cataratta? Nel 2024 non se ne parla. Torni a febbraio del 2025 per essere messa in lista in attesa della preospedalizzazione per poi poter effettuare l’intervento chirurgico". Questa è la risposta del sistema sanitario regionale.

Non è un caso singolo, i tempi per gli interventi più richiesti sono biblici. È il caso di una donna di 70 anni che ha davanti a sé ancora dieci mesi di attesa per effettuare una visita e poi chissà quando l’intervento alla cataratta.

«Non vedo bene, devo fare l’intervento, ma mi hanno detto che fino a febbraio 2025 non se ne parla. Con questi tempi solo per la preospedalizzazione non oso immaginare quando sarà effettuata l’operazione", dice la donna comprensibilmente scoraggiata mentre ammette di non vedere bene e di essere in difficoltà anche solo a camminare a piedi.

"Sono stata anche ad una visita privata nella zona dell’empolese - aggiunge - mi hanno detto che mi avrebbero chiamata, sto aspettando. Altrimenti c’è la strada delle cliniche private, ma non credo di potermi permettere un cifra che mi hanno detto si aggira a migliaia di euro".

Generalmente la prescrizione dell’intervento di cataratta, prevede l’esecuzione di un pacchetto di prestazioni che include oltre all’intervento, la visita pre chirurgica e quella specialistica post intervento. Una volta completata la visita e ricevuta l’idoneità all’intervento, il paziente è inserito nella lista chirurgica del singolo stabilimento ospedaliero, gestito nel rispetto della data di inserimento e della classe di priorità. Il percorso si conclude con la visita post-operatoria di controllo. L’intervento di cataratta, di solito, viene classificato come non urgente e di priorità C, quindi con tempi di attesa previsti per le normative di 6 mesi, ma per chi non vede bene anche sei mesi di attesa sono un’infinità.

«Mi è capitato lo stesso per l’intervento al piede - aggiunge la donna - con la sanità avrei dovuto attendere quasi due anni per il primo piede e altrettanti per il secondo, ho scelto la strada del privato. In una clinica di Pistoia con mille euro sono stata operata ad entrambi i piedi in una settimana, ma per chi non ha un’assicurazione sanitaria, che comunque è molto costosa, sono cifre che possono essere sostenute una tantum. Non certo ogni volta che c’è un problema di salute. È impossibile".

Proprio per cercare di abbattere le liste di attesa, a metà marzo, la Regione Toscana ha stanziato oltre 9 milioni di euro. In particolare 2.831.383 euro saranno destinati per gli interventi chirurgici, 6.660.829 euro per la specialistica ambulatoriale e 214.462 euro per lo screening. Da ricordare che le risorse che arriveranno nelle disponibilità dell’Asl centro, dovranno essere a loro volta ridistribuite tra le realtà che vi fanno capo: il che significa Prato, Firenze, Empoli e Pistoia.

Silvia Bini